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“Le nuove piazze di droga tra Marano e Quarto”, il neo pentito degli Orlando-Polverino vuota il sacco

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IL pentito del clan Orlando-Polverino Teodoro Giannuzzi  parla di come funzionava il sistema della droga a Marano. Ecco le sue dichiarazioni contenute nell’ordinanza che ha portato all’arresto di 9 persone.  «All’epoca il sistema funzionava così: la gestione della droga era dei Polverino – mi riferisco al mio clan di riferimento – gruppo del quale faceva parte Salvatore Ruggiero, Giovanni Raniello, Diego Giarra, Cristofaro Candela, “Giggino o’ chiattone”, Claudio detto “Caccone”, Lello “recchi e’ puorc”, “Pinotto”, il
cognato di Lello “recchi e’ puorc” e tale Michelino del quale vi parlerò e qualcun altro, “Tre bastone”…omissis…».

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Teodoro Giannuzzi in uno dei primi interrogatori cui è stato sottoposto dai pm della Dda ha delineato le modalità e il ruolo delle persone coinvolte nel traffico di droga tra Marano di Napoli e Quarto Flegreo. E ha puntato in maniera decisa il dito contro i vecchi compagni. I
quali non a caso lo temevano. Il 21 settembre 2017 Teodoro Giannuzzi parlò di Antonio Agrillo, sostenendo che «gestisce la piazza di spaccio di Quarto insieme a Mauro Verde e a un altro ragazzo,
Pasquale “Dragon Bill”. I tre gestiscono e pagano agli Orlando la quota per poter gestire la piazza. Mi risulta che Antonio Agrillo sia uno stipendiato degli Orlando».

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