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Corruzione al tribunale di Napoli per far assolvere pregiudicato dei Mallardo, annullata la misura

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La Suprema Corte di Cassazionha annullato la misura cautelare a carico del giudice Alberto Capuano, detenuto a Poggioreale dallo scorso luglio, e ha disposto una nuova udienza dinanzi al Riesame di Napoli. Il giudice napoletano resta in cella, ma – dopo l’intervento della Cassazione in materia cautelare – si riapre la partita sulla possibilità di ritornare in libertà.

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Annullata la misura anche per Giuseppe Liccardo (difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono), indicato dalla Procura come uno dei corruttori del giudice Capuano che, con l’intermediazione del consigliere della X Municipalità Antonio Di Dio (anche per lui annullata la misura) avrebbe cercato di ‘aggiustare’ un processo relativo all’intestazione fittizia di alcuni bar, ristoranti ed un albergo, ritenuti riconducibili al clan Mallardo di Giugliano con il quale la famiglia Liccardo è imparentata. Secondo la ricostruzione della procura di Roma sarebbero stati versati dapprima 20mila poi gli altri 50mila sarebbero arrivati dopo la sentenza. Il gip sarebbe dovuto intervenire su uno o più componenti del Collegio penale designato per decidere il processo penale che vedeva alla sbarra Giuseppe Liccardo, il fratello Luigi Liccardo e la madre. Tesi smontata dalla difesa dello stesso Liccardo.

 

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