Il celebre rapper Ntò, pochi minuti fa, ha denunciato in una diretta su Instagram il trattamento poco serio che gli è stato riservato da una società di eventi di Pomigliano d’Arco.
Ntò ha spiegato che l’organizzazione ‘Anonima Eventi’ lo aveva ingaggiato per una serata presso ‘l’officina culinaria 206’; presi i dovuti accordi sui costi, il rapper non aveva preteso nessun acconto, visto che gli organizzatori erano amici di amici. Ma, all’avvicinarsi della serata, Ntò ha ricevuto una telefonata in cui la Anonima Eventi gli chiedeva di abbassare notevolmente la sua parcella. Un ‘giochetto’, come lo ha definito il rapper stesso, che hanno tentato con il solo scopo di risparmiare.
Era già accaduta una cosa simile due anni prima, e più o meno con le stesse modalità: si pattuisce un prezzo, e poi la telefonata da amicone tesa alla presa in giro. La serietà, purtroppo, non si può comprare: “Tante persone si improvvisano promoter, e non si assumono le proprie responsabilità”. Il senso della diretta di Ntò è semplicemente che l’artista come tutti paga le bollette, le visite mediche, i mezzi pubblici: la differenza è che lo fa attraverso la propria arte. E chiedere ‘lo sconto’ ad un libero professionista è come un tentativo di voler cancellare ogni goccia di sudore versata: ciò che vale, si paga.
