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Lo spacciatore dei Casella ucciso per errore, nei guai 14 affiliati al clan. NOMI

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L’avvertimento allo spacciatore si è trasformato in un omicidio. Il 9 gennaio del 2017 un colpo di pistola allo stomaco ferì mortalmente Gianluca Cardicelli in via Franciosa. L’uomo appartenente al clan Casella, organizzazione autonoma dai clan D’Amico e dai De Micco. Due giorni dopo l’omicidio si pente Rocco Capasso, uomo dei De Micco che conosceva i segreti degli uomini di Ponticelli; è stato proprio lui a far luce su quella tragica serata sostenendo che Cardicelli doveva essere solo spaventato.

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Ieri mattina in Napoli e provincia, i carabinieri della compagnia di Napoli Poggioreale hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia nei confronti di 14 indagati (13 in carcere e uno ai domiciliari) ritenuti gravemente indiziati -a vario titolo- di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti nonché di spaccio di stupefacenti, possesso di documenti di identità falsi e lesioni aggravate, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.

 

I NOMI DEGLI INDAGATI

Giuseppe Casella nato a Napoli nel 1978

Vincenzo Casella nato a Napoli nel 1996

Eduardo Casella nato a napoli nel 1984

Annamaria Milzi nata a Napoli il 1984

Giuseppe Milzi nato a Massa di Somma nel 1970

Luigi Aulisio nato a Cercola nel 1970

Salvatore De Stefano nato a Napoli nel 1976

Ida Austero nata a Napoli nel 1960

Raffaele Del Gatto nato a Napoli nel 1976

Enrico Borrelli nato a Napoli nel 1977

Pasquale Errico nato a Napoli nel 1991

Giuseppe Righetto nato a Napoli il 1985

Agli arresti domiciliari è finito Antonio Austero.

 

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