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Lo svincolo abbandonato a Chiaiano, il viadotto fantasma vittima dell'incuria
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La segnaletica orizzontale che oltre la barriera New Jersey specifica i limiti di velocità, sa di beffa. È una raccomandazione verso il nulla; o meglio verso una giungla metropolitana in un territorio in verità ricco di vegetazione rigogliosa. In mezzo, c’è un percorso in asfalto intriso di batterie di fuochi utilizzati e cavi da cui è stato sottratto il rame finito poi sul mercato nero. Come sempre accade.

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Si presenta così, ancora oggi, lo svincolo della Perimetrale di via dei Ciliegi a Chiaiano chiuso da circa 40 anni. Pensata per congiungere la zona ospedaliera ai territori a Nord di Napoli, questa bretella stradale non ha mai aperto perchè mai terminata. Tra i motivi paventati da qualcuno nel corso degli anni, quella di un errore di valutazione dei progettisti. Lo svincolo, infatti, si trova sulla direttrice che giunge sino ai binari della metropolitana linea 1 all’altezza dell’officina di via Giovanni Antonio Campano. Un’assurdità, che però sorprende sino a un certo punto per chi conosce la storia della realizzazione di questi svincoli a Napoli e Campania.

La pertinenza dello svincolo spetta al Comune di Napoli, che ancora oggi non è riuscito a trovare le risorse per completare quanto è necessario per l’apertura.

Discarica a cielo aperto

Lo svincolo di via dei Ciliegi si trova giusto in mezzo alle due strade percorribili verso via Giovanni Antonio Campano, Marianella e Scampia da un lato e verso via Toscanella e zona ospedaliera dall’altro. Ben visibile anche dalla metropolitana linea 1 all’altezza della stazione di Chiaiano, anno dopo anno il mancato utilizzo l’ha trasformato nell’ennesima discarica a cielo aperto della città. Sacchetti dell’indifferenziato, materiale di risulta giacciono sul posto senza soluzione di continuità.

Eppure, la sua utilità sembra indubbia: se percorso, permetterebbe infatti di alleggerire il peso dei veicoli sugli altri viadotti della zona e diminuire il traffico in un’area percorsa ogni giorno da migliaia di auto, motorini e mezzi pesanti.

La vegetazione selvaggia e le fondamenta consumate

Nell’immaginario collettivo lo svincolo rappresenta adesso solo l’ennesimo spreco di soldi pubblici e nessuno o quasi sembra farci più caso. E lo si vede dalle condizioni attuali. L’erba incolta, chissà da quanto tempo non potata, è così alta da coprire persino la visuale oltre i 3 metri. Ovviamente, in molti ne hanno approfittato per gettare lì i loro rifiuti facendola franca, tanto i controlli non ci sono e l’apertura non è imminente…

C’è un’altra cosa che balza all’occhio stando sul posto: la progressiva corrosione dei piloni in cemento sulla cui architrave il raccordo stradale di Chiaiano per buona parte si regge. Le fondamenta in acciaio, oramai corrose, spuntano dall’interno dei pilastri rovinati da pioggia e intemperie. Non è cosa da poco, senza un intervento di rafforzamento e manutenzione il rischio crollo esiste. E lo diciamo come ammonimento e non per creare allarmismo.

Il Comune al lavoro

Qualcosa, seppur lentamente, sembra muoversi. Il Servizio Strade e Grandi Reti Tecnologiche del Comune di Napoli ha prodotto di recente una Determina per valutare quale ambito progettuale sia possibile sviluppare per consentire i lavori di completamento dello svincolo perimetrale e finalmente aprirlo. Tempi e modi però restano a tutt’oggi incerti.

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