Home Cronaca L’omogenizzato era scaduto nel 2019, bimbo di 8 mesi finisce in ospedale

L’omogenizzato era scaduto nel 2019, bimbo di 8 mesi finisce in ospedale

A sinistra immagine di repertorio, sulla desta foto de Il Corriere della Sera
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“Quando abbiamo guardato la data sulla confezione siamo sbiancati, non riuscivamo a crederci”, queste le parole dei genitori del bimbo finito in ospedale dopo aver mangiato un omogenizzato scaduto nel 2019. Il peggio sembra essere passato, così come il grande spavento iniziale, ma il piccolo ancora non sta bene. E, soprattutto, quelle macchie sul suo corpicino ancora non vogliono saperne di andare via. A raccontare la storia è Il Corriere della Sera. “Con il cortisone passano, ma poi tornano ed è ancora molto agitato, mangia poco”, spiega papà Massimo.

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La corsa al pronto soccorso perché il figlioletto di soli 8 mesi continua a vomitare da ormai 2 giorni, poi la scoperta della causa. E la rabbia. Tutto è iniziato proprio da quell’omogenizzato al formaggio fuso e prosciutto scaduto da quasi due anni e acquistato in un supermercato di Trento.

L’acquisto

La confezione era stata comprata solo pochi giorni prima, mercoledì scorso. “Il giorno doporacconta Massimola mia compagna ha aperto la confezione e ha preparato la pappa con tre quarti di omogenizzato. Ha mangiato verso le 19 e ha finito tutte le pappe. Subito dopo ha iniziato a vomitare. In un primo momento non ci ho fatto più di tanto caso, anche se non era il solito rigurgito. Abbiamo provato a dargli un po’ di latte e lo abbiamo messo nel box“. Ma il piccolo ha continuato a vomitare, piangeva e urlava.

Da lì una notte insonne, in cui l’ansia sopraggiungeva sempre più. “Allora gli abbiamo dato alcune gocce di tachipirina e per un po’ si è calmatospiega il papàma poco dopo ha ricominciato a piangere”. La coppia ha un quaderno nel quale si segna tutti gli alimenti assunti dal figlioletto. “Controlliamo anche quello che danno i nonni, ma era tutto a posto, aveva mangiato le solite cose, non riuscivamo a capire perché continuava a stare male”. Appena si è calmato il bimbo è stato accompagnato dai nonni che lo accudiscono quando i genitori sono al lavoro, ma anche a casa dei nonni il bimbo ha vomitato, poi diarrea e pianti. Facendo il bagnetto hanno notato anche dei puntini rossi sulla pelle.

La data di scadenza

La sera la mamma, aprendo l’omogenizzato, ha poi notato che la scadenza: “Sul tappo c’era la data del 31 luglio 2019 e sulla confezione la pubblicità della raccolta punti dal 2016 al 2017. Non riuscivamo a crederci“. La mattina dopo, i genitori del bimbo l’hanno portato al pronto soccorso. “Gli hanno fatto tutti gli esami e dato delle medicine, ma a distanza di quasi una settimana ha gli occhi arrossati e mangia poco”.

Il papà si è rivolto al suo avvocato Claudio Tasin e nei prossimi giorni sporgerà querela. “Io non voglio danneggiare nessuno, ma il pensiero che possa succedere ad altri mi fa stare male, non deve più accadere, per questo ho deciso di fare denuncia”.

Nel supermercato la notizia è piombata come un fulmine a ciel sereno. Nessuno sapeva nulla. “È ai limiti dell’incredibilespiega il direttoreche ci sia un prodotto scaduto soprattutto in quell’ambito merceologico mi sembra impossibile. La scadenza più prossima è il 2022, pensare che ci possa essere un prodotto scaduto a luglio 2019 siamo oltre l’impossibile. Abbiamo controlli rigorosicontinua – tutti i dipendenti devono controllare i prodotti ogni volta che arriva la rifornitura e gli omogenizzati sono i più acquistati, il riordino è quotidiano”.

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