Una condanna a tre anni di reclusione rispetto ai 6 anni e 8 mesi richiesti dal Pm. Questa la sentenza, giunta a seguito del primo grado col rito abbreviato, a carico di Luigi Valletta. Il giovane di Giugliano è accusato di aver preso parte a una rapina in banca a Lanciano, in provincia di Chieti.
Difeso dall’avvocato Stefano Zoff, il giudice ha accolto le attenuanti e comminato la pena a soli 3 anni, che sconterà ai domiciliari dove tutt’ora è sottoposto.
L’arresto di Valletta
Valletta fu arrestato – su ordinanza cautelare del gip di Lanciano, su richiesta della Procura – dalla polizia per la rapina a mano armata compiuta alla filiale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Lanciano (Chieti). Diecimila euro il bottino del colpo, durante il quale Valletta, secondo le indagini, fece da palo. Fu identificato attraverso le telecamere di sicurezze oltre a vari riscontri della polizia scientifica e dell’attività investigativa I due rapinatori avevano i volti coperti, uno da sciarpa e cappello e l’altro da una maschera di Carnevale, di quelle di gomma che raffigurano un viso. Entrano in banca armati di taglierino.
La fuga di Luigi Valletta
Una volta dentro – nella filiale si trovano la direttrice e due impiegati – minacciano il cassiere e si fanno consegnare il contante presente nella cassa. Fuori intanto un altro dipendente della banca sta rientrando a lavoro. Si accorge della rapina in corso e allerta il 113. A quel punto Valletta, il “palo”, l’unico che non ha il volto coperto, inizia a suonare il clacson per attirare l’attenzione dei complici. Poi, visto che questi non escono, scende dall’auto e si avvicina all’ingresso della banca per richiamarli. I tre alla fine riescono a fuggire con il bottino, appena prima dell’arrivo della polizia. Ma la mossa fa finire il 30enne parzialmente inquadrato dalla telecamera esterna della filiale e lo costringe a lasciare tracce.
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