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Lutto a Frattamaggiore per Mimmo, l’operaio morto dopo un volo di 10 metri

Lutto a Frattamaggiore per Mimmo, l'operaio morto dopo un volo di 10 metri
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Incidente sul lavoro a Carinaro (Caserta), nell’area industriale, dove un lavoratore di 54 anni, Domenico Piervenanzi, originario di Frattamaggiore, è morto dopo un volo di dieci metri.

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L’uomo era sul tetto del capannone di un’azienda di infissi, impegnato per conto di un’altra ditta, la cui sede è ad Orta di Atella, nella messa in posa di pannelli solari, quando per cause in corso di accertamento, il solaio ha ceduto ed è caduto nel vuoto finendo violentemente a terra. Il lavoratore è morto sul colpo.
Sul posto i poliziotti del Commissariato di Aversa, il pm di turno della Procura di Napoli Nord, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, gli ispettori del lavoro e i tecnici dell’Asl di Caserta.
Sono in corso verifiche circa la posizione contrattuale del 64enne, che dai primi riscontri pare non avesse alcun contratto, forse perché imparentato con i titolari dell’azienda di pannelli solari; gli inquirenti stanno accertando anche se il lavoratore indossasse dispositivi efficaci per la sicurezza.

Ricci (Cgil), “Non bastano più le parole, serve intervento urgente”

“Non bastano più le parole occorre un intervento urgente, immediato, efficace da parte del Governo. In questo Paese, come affermato dal Presidente Mattarella, va affrontata l’emergenza e per noi va avviata una campagna eccezionale di controlli e prevenzione avvalendosi di tutti i funzionari pubblici che possono agire”. Cosi il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, commentando l’incidente mortale avvenuto in un cantiere edile di Carinaro, in provincia di Caserta, nel quale è morto un operaio 54enne di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. “Decretare provvedimenti con carattere d’urgenza, individuare responsabilità anche attribuendo altre competenze ai comitati provinciali coordinati dai Prefetti, intervenire sul sistema delle aziende limitando nel frattempo l’utilizzo dei subappalti e la precarietà, introdurre l’obbligo di formazione ad ogni inizio attività. Il sindacato – afferma Ricci – non si tira indietro sui livelli di sicurezza ma allo stesso tempo non è presente in tutti i luoghi di lavoro ma da tempo ha proposto tante azioni e correttivi. Il cambiamento deve essere politico e culturale: la dignità e il valore della vita dei lavoratori – conclude – non può essere barattata o attendere oltre”.

Sgambati (Uil)”l’indignazione non basta, governo intervenga”

“La scia di morte sul lavoro continua, a Carinaro un altro lavoratore ha perso la vita lavorando, l’indignazione, le parole, non bastano. La Uil più che mai non arretrerà su questa battaglia, vogliamo adesso provvedimenti e azioni concrete da parte del Governo”. Così Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania, commentando l’ennesima morte sul lavoro in Campania “Questa tragedia – spiega – è ancora una volta la conseguenza di regole non rispettate, la sicurezza deve essere la priorità. Continueremo con le nostre mobilitazioni, con le denunce e con nuovi accordi, ma questi da soli non bastano. Servono ispettori, controlli, serve punire severamente le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza e da tempo diciamo che le morti sul lavoro sono omicidi, si istituisca una procura speciale, adesso basta”.

Incidenti sul lavoro: Capone (Ugl), è inaccettabile

“Questa mattina, nella zona industriale di Carinaro, nel Casertano, un operaio di 54 anni ha perso la vita a seguito di una caduta. In base alle ricostruzioni, sarebbe precipitato per oltre 10 metri dal tetto di un capannone dove stava operando su alcuni interventi di manutenzione. Stiamo assistendo a una strage senza fine che ogni giorno porta via troppe vite e distrugge troppe famiglie e comunità”. Così il leader dell’Ugl Paolo Capone. “Crediamo che fatti simili – sottolinea – su cui è importante fare luce e chiarire le possibili responsabilità, ci inducano a dire, con ancor più convinzione quanto la prevenzione dei rischi sul posto di lavoro sia centrale. Serve investire più risorse sulla formazione dei lavoratori e soprattutto sull’educazione alla sicurezza fin dal percorso scolastico. Laddove vengano riscontrate violazioni delle norme di sicurezza, le sanzioni vanno rese più severe perché la tutela dei lavoratori deve essere la priorità delle aziende e non una voce del bilancio su cui risparmiare. Per questo motivo, l’Ugl chiede anche che l’organico degli ispettori di vigilanza sia aumentato. Il lavoro deve essere un diritto e non una causa di morte”.

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