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Lutto per l’Angelo di Pianura, Gaetano in prima linea per vendicare l’agguato di Barbato a Fuorigrotta

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Una terribile tragedia ha colpito il mondo della Polizia. E’ morto a 50 anni l’agente, Gaetano Senarcia. Un vero punto di riferimento del Commissariato di Pianura.

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L’uomo, la sera del 26 settembre 2015, fu in prima linea in un’operazione antiracket a Fuorigrotta durante la quale fu ferito da un colpo d’arma da fuoco il collega Nicola Barbato.

Gaetano, all’epoca assistente capo della polizia di Stato, fu tra i primi a giungere in via Giacomo Leopardi, come gli altri colleghi lavorerà h24 per assicurare il killer alla giustizia.

“Un poliziotto, poliziotto. Grande senso del dovere, generosità, impegno per la legalità. Un vero punto di riferimento del Commissariato di Pianura, un territorio martoriato dalla criminalità organizzata” si legge sulla pagina Associazione Nuova Difesa.

Ad uccidere Gaetano. Un malore improvviso nella sua abitazione di Castel Volturno. Inutili i tentativi di rianimarlo: per Gaetano non c’è stato nulla da fare. Il 50enne, papà di due figli, era molto stimato e benvoluto da tutti.

Ieri nella chiesa di Santa Maria del Mare al Villaggio Coppola si sono celebrati i funerali.

LA VICENDA – Nicola Barbato, poliziotto 46enne, la sera del 24 settembre venne ferito gravemente durante un’operazione antiracket a Fuorigrotta. Preso il responsabile: Raffaele Rende, 27 anni, rintracciato in un un appartamento di San Giovanni a Teduccio dopo due giorni di caccia all’uomo. “Sì è vero, ero armato. Era la seconda volta che passavamo lì per la tangente. Quelli avevano aperto il negozio e dovevano mettersi a posto con noi. Dovevano capire. Sono entrato con la pistola in pugno e poi mi sono visto in trappola, ho visto persone armate, ho perso il controllo e sì, ho sparato, tutti mi hanno visto sparare. Non volevo uccidere, ho fatto un guaio grosso”.

Ciao Gaetano❤️
Perché raccontare delle persone che porti nel cuore fa’ sempre male.
Gaetano e Nicola.
#Gaetano Senarcia, il poliziotto, poliziotto.
È sera c’è la solita folla in via Giacomo Leopardi a Fuorigrotta. C’è una Fiat Panda in sosta davanti alla stazione della Cumana. Sono attimi. Scoppia il parapiglia. Poi i colpi di pistola.
#Nicola Barbato, sovrintendente della Polizia di Stato è sottocopertura per un’indagine antiracket è colpito alla nuca. Sono le 20, del 26 settembre 2015. Barbato è gravissimo. Minuti concitati e via Leopardi è accerchiata dalla polizia. Convergono le auto da tutta Napoli. Un assedio.

#Gaetano Senarcia in via Leoperadi dopo l’agguato al collega Barbato
Si scatenerà una colossale caccia all’uomo. Tra i primi a giungere sul posto e come gli altri colleghi lavorerà h24 per assicurare il killer alla giustizia c’è un poliziotto, si chiama #Gaetano Senarcia, assistente capo della polizia di Stato.
Un poliziotto, poliziotto. Grande senso del dovere, generosità, impegno per la legalità. Un vero punto di riferimento del Commissariato di Pianura, un territorio martoriato dalla criminalità organizzata.
Ieri il dramma. Un malore improvviso e poi la tragedia.

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