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Maikol Russo, la vedova Angela denuncia: “Non posso trasferire mio marito in un loculo, il Comune ci aiuti”

Maikol Russo, la vedova Angela denuncia Non posso trasferire mio marito in un loculo, il Comune ci aiuti''
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«Nessun aiuto delle istituzioni nonostante le tante promesse fatte a me e ai miei figli. Da 3 anni mio marito dovrebbe essere trasferito in un loculo ma non ho soldi e anche in questo caso non c’è stato alcun aiuto». Angela Iovino è la vedova di Maikol Giuseppe Russo, l’ambulante ucciso per errore il 31 dicembre 2015 in piazza Calenda, a Forcella. Il 27enne ambulante non aveva nulla a che fare con le dinamiche criminali, andando purtroppo a ingrossare la lista delle vittime innocenti della criminalità.

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In quella maledetta giornata, a poche ore dal Capodanno, diverse persone armate di Kalansnikov AK47 entrarono in azione dinanzi al bar non lontano dal Teatro Trianon sparando all’impazzata. Uno dei proiettili vaganti colpì l’ignaro Maikol, che morirà poco dopo la corsa in ospedale. Alcuni pentiti diranno poi agli organi di giustizia che l’obiettivo di quel raid non era Russo ma gruppi rivali per il controllo delle attività illecite della zona.

L’indignazione della vedova di Maikol

Angela, la moglie di Maikol accudisce praticamente da sola i loro due figli di 13 e 10 anni, M. e A. Diversi i lavori svolti in questi anni dalle 33enne, ora impiegata in una società di catering. Gli ostacoli sono tanti, che Angela tenta di superare con le proprie forze e l’aiuto, imprescindibile, della sua famiglia. «Sono quasi 8 anni e non è cambiato niente, sono stata abbandonata da tutti – afferma la Iovino – Mi era stata garantita vicinanza dalle istituzioni, a partire dal Comune di Napoli. Ma a tutt’oggi, quest’aiuto non l’ho visto nè per me nè per i miei figli». 

Per Angela, esempio lampante di quest’assenza di sostegno riguarda il mancato trasferimento all’interno di una nicchia del cimitero di Santa Maria del Pianto dove riposa Maikol. «I 5 anni per quest’operazione sono abbondantemente scaduti. Anche in qui nessun aiuto, eppure mi era stato detto che il Comune poteva aiutarmi. Faccio un nuovo appello affinchè mi aiuti, risorse economiche per provvedere in proprio non ne ho».

Angela, attualmente residente a Scampia, porta sempre Maikol nel suo cuore. «Fra poco ci sarà l’anniversario della sua scomparsa e vorrei si ricordasse il suo essere padre amorevole e unico. Mio marito merita giustizia, cosa che in questi 8 anni non ha avuto».

L’ulivo più volte distrutto, la targa e l’ala luminosa in piazza Calenda

In piazza Calenda a Forcella, proprio dove è stato colpito Maikol, è stato più volte spezzato l’ulivo che ricorda il 27enne. «È successo già quattro volte ma non desistiamo e lo ripianteremo di nuovo» annuncia Antonio Raio, presidente dei commercianti di Forcella e tra i pochi realmente vicini ad Angela Iovino. In questo periodo natalizio Maikol Giuseppe Russo viene ricordato anche con una luminaria azzurra a forma di ala di angelo. L’anno scorso, invece, fu apposta sempre in piazza Calenda una targa in ricordo del giovane con l’obiettivo di non far cadere nell’oblio una terribile storia, ancora da chiarire nella sua interezza.

 

 

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