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mercoledì, Aprile 16, 2025
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Cos’è la Malattia di Crohn, 5000 pazienti in Campania: in arrivo nuove terapie

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Malattia di Crohn, sono meno di 5000 i pazienti in Campania che ne soffrono. Si tratta però di numeri sottostimati, a causa della mancanza di un registro della patologia. Ad oggi non esiste una cura definitiva per questa malattia e la diagnosi spesso è ritardata. Sono in arrivo nuove terapie e nuovi percorsi di diagnosi per migliorare le prospettive di vita.

Malattia di Crohn, che cos’è

La Malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale, che colpisce soprattutto persone dai 15 ai 40 anni. Provoca un’infiammazione dell’intero tratto gastro-intestinale, dalla bocca all’ano, ma più frequentemente colpisce l’intestino. Si manifesta con delle lesioni sui tessuti che a lungo andare possono portare malassorbimento o complicanze come perforazioni intestinali e occlusioni. I sintomi più comuni sono dolore addominale, diarrea cronica, perdita di peso, ma spesso sono simili a quelli di altre patologie e può verificarsi un ritardo nella diagnosi. Per la sua natura cronica, è considerata una malattia invalidante.

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La gestione della Malattia di Crohn in Campania

In Regione Campania si stima che vivano circa 5000 persone con la Malattia di Crohn, ma questo dato è sottostimato. Lo spiega Fabiana Castiglione, professoressa di Gastroenterologia e direttore UOSD Terapie Avanzate delle MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) dell‘A.O.U. Federico II di Napoli. La Regione Campania ha approvato un nuovo percorso di diagnosi e cura per la Malattia di Crohn, e sta per configurare una rete regionale che si occupa della gestione di queste patologie. Nel Centro UOSD Terapie Avanzate delle MICI alla Federico II, vengono seguiti oltre 7000 pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. Insieme ai pediatri si è realizzato da oltre 10 anni un ambulatorio specifico, che segue i pazienti nella transizione dall’età pediatrica a quella adulta.

Nuove terapie per la Malattia di Crohn

I farmaci biotecnologici hanno rivoluzionato la terapia di questa malattia, e oggi offrono la possibilità di bloccare la sua evoluzione, prima che insorgano complicanze che rendono necessario un intervento chirurgico. La Commissione Europea ha approvato di recente il farmaco mirikizumab per il trattamento della Malattia di Crohn, che agisce contro l’infiammazione del tratto gastro-intestinale.
L’approvazione di mirikizumab da parte della CE rappresenta un importante avanzamento nella gestione della malattia di Crohn, offrendo ai pazienti un trattamento mirato in grado di migliorare significativamente la loro qualità di vita. Molti pazienti non raggiungono la remissione completa, nonostante i trattamenti, o non mantengono la malattia sotto controllo a lungo: fino al 40% dei pazienti non risponde ai farmaci inibitori del TNF e il 50% di quelli che ottengono risultati quando iniziano il trattamento perdono i benefici nel corso del primo anno di cure”, spiega la professoressa Castiglione.

L’impatto della cronicità

La Malattia di Crohn è una malattia cronica e invalidante. I pazienti che ne soffrono spesso vanno incontro a isolamento sociale e perdita di produttività. E’ importante quindi la gestione nel tempo di questa malattia, per migliorare la qualità di vita e aumentare le possibilità di diagnosi e cura. Nella A.O.U. Federico II la malattia viene presa in carico a livello globale da diversi professionisti. Nel Centro gestito dalla professoressa Castiglione è disponibile un call center a cui i pazienti possono rivolgersi per segnalare i loro problemi. Oltre a questo, si stanno mettendo a punto altri percorsi nella Regione per garantire la continuità assistenziale, coinvolgendo più centri territoriali.

 

 

 

 

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