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Mamma e i due figli uccisi ad Altavilla, sarebbe dovuta morire anche la 17enne

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La tragica strage familiare avvenuta ad Altavilla Milicia continua a svelare nuovi dettagli, mentre gli investigatori scrutano gli appunti rinvenuti nelle celle dei principali sospettati. Sabrina Fina, definita come la  “Sacerdotessa del male“, avrebbe lasciato tracce sconcertanti nelle sue annotazioni.

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Tra gli appunti sequestrati dalla polizia penitenziaria nel carcere dei Pagliarelli, alcuni fanno riferimento alla figlia diciassettenne della famiglia Barreca, coinvolta nel tragico evento. In uno di questi fogli, Fina esprime preoccupazione per la ragazza, avvertendo i suoi legali del pericolo che questa sarebbe stata posseduta dal “demonio”. La donna si sarebbe raccomandata affinché la figlia e gli altri membri della famiglia continuassero a pregare e a ricorrere ai testi sacri per trovare conforto e protezione.

La strage di Altavilla Milicia: i dettagli dagli appunti

Gli appunti, scritti in un periodo di isolamento e angoscia, mostrano anche riferimenti a passaggi della Bibbia, tra cui il Salmo 23, lo stesso trovato impresso sulle pareti della casa dove è stata compiuta la strage.

Anche Massimo Carandente, compagno di Sabrina Fina, si sarebbe rifugiato nella preghiera per trovare conforto durante il periodo di detenzione. Materiali religiosi e brani delle Sacre Scritture sono stati rinvenuti anche tra le sue cose, alimentando ulteriori speculazioni sul contesto spirituale che circondava i sospettati.

Mentre la coppia continua a dichiararsi estranea alle accuse e a professare la propria innocenza, emergono contrasti e accuse reciproche tra i sospettati. Giovanni Barreca, ha puntato il dito contro Sabrina e Massimo, accusandoli di essere stati gli ispiratori del tragico evento e di aver manipolato la situazione.

La figura di Sabrina Fina, descritta come la presunta “Sacerdotessa del Male”, è al centro di un intenso dibattito. Il suo avvocato ha respinto le accuse, sottolineando l’estraneità della sua cliente ai fatti e il suo rifiuto di essere etichettata come la mente dietro il crimine. Tuttavia, la guerra aperta tra i sospettati per cercare di sminuire le proprie colpe lascia intravedere una trama intricata di relazioni e tensioni all’interno del gruppo.

L’accaduto

Giovanni Barreca, un muratore di 54 anni, padre e marito delle vittime. Convinto che i suoi figli fossero posseduti dal demonio, Barreca ha compiuto un gesto di inaudita violenza nella sua stessa casa, massacrando i due figli maschi, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16. La primogenita , una ragazza di 17 anni, sarebbe dovuta morire anche lei nella strage, secondo le parole del padre. A salvarla sarebbe stata una bufera nella notte del 10 febbraio scorso

L’orrore non si è fermato qui: la moglie di Barreca, Antonella Salamone, è stata trovata morta e bruciata diversi giorni dopo gli omicidi dei figli. Un gesto di violenza estrema che ha lasciato la comunità attonita di fronte a una tale barbarie.

Ma dietro questi delitti si celano oscure influenze. Sabrina Fina e Massimo Carandente, due fanatici religiosi sospettati di aver preso parte all’omicidio della moglie e dei figli di Barreca, avrebbero giocato un ruolo chiave nell’ossessione mistica del muratore. Il trio si sarebbe conosciuto durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica, dove le idee estremiste avrebbero alimentato la convinzione di Barreca che la sua famiglia fosse posseduta da presenze demoniache.

Le accuse contro Fina e Carandente sono gravi: omicidio plurimo e soppressione di cadavere. Si profila un quadro inquietante in cui il fanatismo religioso ha condotto a un tragico epilogo, lasciando dietro di sé un bagaglio di dolore e distruzione.

Il caso continua a evolversi mentre gli inquirenti valutano attentamente le prove e le testimonianze. Resta da vedere quale verità emergerà da questo oscuro scenario e quali saranno le conseguenze per coloro coinvolti in questa tragedia senza precedenti.

 

 

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