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Mamma pestata a sangue dalle compagne di scuola della figlia: le aveva denunciate per bullismo

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Aveva denunciato per bullismo al preside le angherie delle compagne di scuola di sua figlia e si è ritrovata in ospedale Una mamma in California è stata orribilmente picchiata da due bulle che avevano preso di mira la figlia adolescente.

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Il racconto della donna

«Tutto è iniziato un anno fa – ha raccontato Maria Guadalupe Jimenez – Mia figlia è stata insultata inizialmente in aula, poi la situazione è degenerata. La Jimenez è stata aggredita da due ragazze adolescenti. Almeno una delle quali ha frequentato la James Logan High, e alla fine è stata picchiata con una violenza inaudita. Occhio nero, naso rotto e la faccia ricoperta di sangue, per la donna. «Ha le ossa rotte proprio qui. Ha gli occhi tutti rossi è distrutta», ha aggiunto il marito indicando il viso. «Sono davvero arrabbiato. Triste allo stesso tempo».

 

“Volevo solo denunciare il bullismo”

«Le ragazze erano furiose, mi hanno afferrato per i capelli e mi hanno trascinato a terra», ha proseguito la mamma della ragazza oggetto di bullismo. «Volevo solo entrare e parlare con il preside, non avrei mai immaginato che delle ragazzine potessero colpire un adulto in questo modo, pensavo fossimo al sicuro nel campus».

 

«Tutto è iniziato un anno fa – ha raccontato Maria Guadalupe Jimenez – Mia figlia è stata insultata inizialmente in aula, poi la situazione è degenerata. La Jimenez è stata aggredita da due ragazze adolescenti. Almeno una delle quali ha frequentato la James Logan High, e alla fine è stata picchiata con una violenza inaudita. Occhio nero, naso rotto e la faccia ricoperta di sangue, per la donna. «Ha le ossa rotte proprio qui. Ha gli occhi tutti rossi è distrutta», ha aggiunto il marito indicando il viso. «Sono davvero arrabbiato. Triste allo stesso tempo».

 

“Volevo solo denunciare

«Le ragazze erano furiose, mi hanno afferrato per i capelli e mi hanno trascinato a terra», ha proseguito la mamma della ragazza oggetto di bullismo. «Volevo solo entrare e parlare con il preside, non avrei mai immaginato che delle ragazzine potessero colpire un adulto in questo modo, pensavo fossimo al sicuro nel campus». 

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