Massacrato e ucciso di botte a 10 anni dalla madre, con l’aiuto del fidanzato, perché ha confessato di essere gay.
IL DRAMMA
Una storia in cui l’amore che un genitore dovrebbe avere per un figlio, semplicemente, non esiste. E al peggio non c’è mai fine. Il bambino non solo aveva appena 10 anni, ma è stato maltrattato davanti ai suoi fratellini più piccoli, che sono stati costretti a picchiarlo a loro volta. Sul corpo martoriato del piccolo non un centimetro di pelle è sfuggito alla crudeltà, alla follia della madre e del compagno. Lividi, ferite alla testa, persino sigarette spente in pieno volto.
Il bambino aveva affermato di essersi reso conto che gli piacevano sia i maschi che le femmine. Semplicemente, era gay, questa la sua colpa. Il paradosso di morire per mano della persona che gli ha dato la vita è quanto di più innaturale esista in natura. Morire, poi, sotto tortura a dieci anni. Il piccolo, secondo le prime ricostruzioni, è stato sbattuto sul pavimento, non poteva andare in bagno, gli è stata versata in bocca della salsa bollente e infine è stato frustato con una cintura e un cordino. La madre rischia 22 anni di carcere, mentre il fidanzato 32.
