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«Vaccinatevi tutti, io sono pentita», il disperato appello della no-vax diventa virale sui social

«Vaccinatevi tutti, io sono pentita», il disperato appello della no-vax diventa virale sui social
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Ha invitato tutti a “vaccinarsi subito”, tra le lacrime e con una maschera d’ossigeno dal letto del Covid-Hospital di Ribera (Agrigento). L’appello straziante è quello di Maria Paola Grisafi, donna di 56 anni no-vax originaria di Caltabellotta. La sua esperienza è stata registrata in un video, poi diffuso dall’Asp di Agrigento. “Vaccinatevi, perché ho sbagliato a non farlo, è una malattia bruttissima. Tutti qui siamo senza vaccino e siamo tutti pentiti”. Queste le parole di Maria Paola, che ha invitato i più scettici a riflettere.

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L’obiettivo della ricoverata, che ringrazia “il dottor Pulvirenti perché ora sta meglio”, dopo l’ultimo peggioramento (“Si sta malissimo, è bruttissimo”, dice più volte, tra le lacrime, in un minuto di video), è convincere gli indecisi a immunizzarsi.

 

Vaccino Covid, è scontro tra medici e virologi su terza e quarta dose

Vaccino Covid: terza dose sì, Terza dose no. Secondo Nino Mazzone, vice presidente Fism (Federazione società medico-scientifiche italiane), è attualmente prematuro parlarne. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos Salute ha fatto un accorato appello alle istituzioni: “Si possono sapere i tassi di reinfezione dei vaccinati per confrontarli con quelli degli ex pazienti Covid? Solo dopo – sostiene – potremmo discutere di terza dose”. 

Vaccino Covid, Mazzone: “Terza e quarta dose? Prematuro parlarne”

“Prima di parlarne – spiega l’esperto  è utile conoscere i dati a un anno di quante persone vaccinate che non avevano fatto l’infezione da Sars-CoV-2 si contagiano. Ci vuole chiarezza nel confrontare l’immunità naturale”, quella ottenuta superando la malattia, “e l’immunità acquisita” attraverso la vaccinazione. “Questo dato, che ancora non viene prodotto, è invece fondamentale – ammonisce il medico – per poter decidere una strategia che dovrà essere pianificata a livello mondiale”. Perché “qualora i tassi” di infezione di guariti e immunizzati “fossero simili, si potrebbero risparmiare milioni di dosi vaccinali”. Qualcosa come “300 milioni”, stima Mazzone, da donare “per la popolazione più vulnerabile di tutto il mondo” o comunque utili ad “accelerare enormemente la vaccinazione delle categorie che più ne hanno bisogno”.

“Anche alla luce della variante Delta” per lo specialista “la risposta a pochi semplici quesiti (infetta i vaccinati, e quanto? Infetta i guariti, e quanto?) sarà fondamentale per poter impostare politiche di qualità basate su una metodologia scientifica”.

Mazzone ci tiene come prima cosa a “sgombrare il campo da ogni equivoco”, confermando che “oggi due cose appaiono fondamentali” e cioè “vaccinare tutti quelli che ne hanno bisogno” e “usare il Green pass per frequentare i luoghi chiusi, compresi bar e ristoranti”. Ciò premesso, sulla terza dose l’internista che ha vestito sia il camice sia il pigiama invita alla “prudenza”. La stessa che a suo avviso avrebbe dovuto portare già in prima battuta ad “aspettare a vaccinare i pazienti che hanno avuto il Covid. Si sarebbe potuto fare l’esame sierologico agli esposti – ragiona – e si sarebbero risparmiati milioni di dosi e possibili effetti collaterali”.

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