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Coltello in tasca e colpo fatale allo stomaco, così è morto il carabiniere Mario Cerciello Rega

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Teneva il coltello nascosto nella tasca della felpa Finnegan Lee Elder prima di colpire e uccidere con undici fendenti il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Con la lama da 18 centimetri, come emerso dal preliminare dell’autopsia, il giovane californiano ha accoltellato Rega sia al fianco destro che a quello sinistro, sferrando poi un colpo più profondo da dietro che ha raggiunto il vicebrigadiere allo stomaco.

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Intanto è ancora al vaglio degli inquirenti la posizione di Sergio Brugiatelli, l’uomo al quale nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorso i due diciannovenni americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere, rubarono lo zaino. L’uomo potrebbe rischiare l’accusa di favoreggiamento per l’indicazione, poi ritrattata, che a derubarlo erano stati dei magrebini. Successivamente anche tramite il suo legale ha spiegato di non ricordare di avere parlato di magrebini.

L’udienza davanti al tribunale del Riesame per Christian Gabriel Natale Hjorth potrebbe slittare a settembre. Il diciannovenne americano, in carcere insieme al connazionale Finnegan Lee Elder per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, per ottenere la fissazione dell’udienza nel mese di agosto dovrebbe rinunciare alla sospensione dei termini feriali. Se questo non dovesse avvenire l’udienza potrebbe slittare al mese prossimo.

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