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“Mentre mi sta cercando la Digos…”, l’ultimo scatto social dei 16enni arrestati per l’omicidio di Freid a Pomigliano

"Mentre mi sta cercando la Digos...", l'ultimo scatto social dei 16enni arrestati per l'omicidio di Freid a Pomigliano
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Si terrà domani, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Napoli, l’udienza di convalida del provvedimento di fermo notificato dai carabinieri di Castello di Cisterna e di Pomigliano d’Arco ai due sedicenni, accusati di essere gli autori dell’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà del 40enne ghanese Akwasi Adofo Friederick, il senza fissa dimora percosso a morte a Pomigliano d’Arco.

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L’individuazione dei due presunti responsabili dell’omicidio – entrambi di Pomigliano – è giunta dopo l’analisi dei video dei sistemi di videosorveglianza e dei social da parte dei carabinieri: il provvedimento di fermo è stato notificato ieri ai due indagati al termine di indagini coordinate dal sostituto procuratore Raffaella Tedesco.

I due ragazzini sui social hanno pubblicato frasi e immagini inneggianti alla violenza. Nell’ultimo video pubblicato intorno a mezzogiorno  poche ore prima del fermo. È composto da una serie di foto, in una si legge: “Mentre mi sta cercando la Digos”. Eccolo qui, nella sua versione social, uno dei due 16enni accusati di avere ucciso Friederick Akwasi Adofo, il 43enne ghanese pestato a morte a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli.

Il fermo, eseguito ieri sera dai carabinieri, è stato emesso ieri sera dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli. Le accuse, per entrambi, sono gravissime: omicidio volontario, con l’aggravante dei futili motivi e della crudeltà. I due sono stati individuati dai militari grazie soprattutto ad alcuni video di sorveglianza, in particolare quello della telecamera di un esercizio commerciale che ha ripreso l’aggressione: calci e pugni, soprattutto alla testa, anche quando la vittima era immobile a terra. Il 43enne, soccorso il mattino dopo, è deceduto nell’ospedale di Nola in seguito ad un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.

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