Home Cronaca Messina Denaro parla della Strage di Capaci: “Non sapete tutto”

Messina Denaro parla della Strage di Capaci: “Non sapete tutto”

Messina Denaro parla della Strage di Capaci: "Non sapete tutto"
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Nell’ultimo interrogatorio Matteo Messina Denaro, depositato all’udienza preliminare che vede imputata di mafia la sua amante, Laura Bonafede, avrebbe avuto la consapevolezza di essere ormai alla fine. Come riporta Il Corriere della Sera lo scorso 7 luglio nel carcere de L’Aquila il super boss ha parlato con il procuratore aggiunto Paolo Guido e con i pm Piero Padova e Gianluca De Leo, infatti, i magistrati hanno tentato di farlo collaborare con la giustizia.

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“HO CAMBIATO TANTE VOLTE IDEA”

Non sono interessato, poi nella vita mai dire mai intendiamoci. Io non sono stato mai un assolutista nel senso che non è che perché dico una cosa sarà sempre quella, io nella mia vita ho cambiato tante volte idea, però con delle basi solide…“, il capomafia avrebbe risposto non chiudendo completamente la porta.

“Che siano pezzi di verità che siano, come dire… che ci diano la possibilità di dire, anche a noi “Questa è verità”, gli spiega Guido. “Pezzetti di verità — aggiunge — che ci dirà lei e che le consentiranno di… anche di essere più sereno, rispetto alla sua storia, rispetto a questa schifezza che l’ha circondata prima e dopo e fino a qualche giorno fa. Questa è la nostra, diciamo… il nostro invito a riflettere...”.

MESSINA DENARO E LA STRAGE DI CAPACI

Inoltre l’ex latitante ha parlato anche della strage di Capaci, fatale per Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. “Ma ci sono cose, però, che, per esempio, nessuno è mai arrivato, perché a me mi sembra un poco riduttivo dire che a Falcone lo hanno ucciso per la sentenza del maxi processo. Se poi voi siete contenti di ciò, bene venga, sono fatti vostri, ma la base di partenza non è questa…“, butta lì.

Voi siete contentati che il giudice Falcone sia stato ucciso, perché ha fatto dare 11 ergastoli? Perché di 11/12 ergastoli si trattava, nel maxi-processo, credo, ma credo che questi siano…“, insiste insinuando manovre complesse che poi, però, non spiega.

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