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Milan-Napoli e “la mano della camorra”: revocata la delega di vicesindaco ad Alessandro Albanese

Il sindaco di Cerano ha annunciato mediante un comunicato ufficiale la revoca del ruolo di vicesindaco dal comune.
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È stata la mano della camorra“: così Alessandro  Albanese, vicesindaco di Cerano, aveva commentato su Twitter l’esito di Milan-Napoli scatenando un mare di polemiche. A distanza di una settimana è stato revocato. 

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Il provvedimento del sindaco di Cerano in seguito alle polemiche

Il sindaco di Cerano ha annunciato mediante un comunicato ufficiale la revoca del ruolo di vicesindaco dal comune ma resterà assessore. Dopo le polemiche aveva chiesto scusa. Ho scritto d’istinto da tifoso deluso, sbagliando, e chiedo scusa a tutti coloro che si sono sentiti offesi”. Il vicesindaco di Cerano (Novara) Alessandro Albanese, risponde così alle polemiche scaturite dal messaggio pubblicato su Twitter al termine di Milan-Napoli.

L’allusione del film di Sorrentino

Appena finita la partita – spiega Albanese – ho parafrasato, pensando di essere ironico, il titolo del film, tra l’altro bellissimo, di Sorrentino È stata la mano di Dio, scrivendo ‘È stata la mano della camorra’. Un commento a caldo che avrei potuto evitare, conoscendo l’eco dei social e visto anche il mio ruolo istituzionale”. Esponente di Forza Italia, Albanese è vicesindaco in una Giunta di Centrodestra.

La giustificazione alle parole di Albanese

Come ho spiegato a chi mi ha contattato da Napoli, non posso certo essere accusato di razzismo o antimeridionalismo. Come il mio cognome testimonia, infatti i miei bisnonni erano pugliesi, di Trani” spiega Albanese. Poi continua: “Ho rimosso il post, a mente fredda, ho capito di essermi lasciato trasportare. Con i social, da tifosi, bisogna pensare cento volte prima di scrivere. Il tifo calcistico purtroppo a volte ci condiziona negativamente“. Infine conclude: “Ripeto, mi spiace se qualcuno vuole strumentalizzare politicamente quello che era solo tifo. Amo Napoli e ripeto, mi spiace di quanto avvenuto. Non ho mai pensato di equiparare i napoletani alla Camorra. È stata solo una frase infelice a caldo

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