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Napoli violenta, lettera di minacce ed un proiettile al titolare del Lanificio 25

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Le intimidazioni ai simboli di Napoli, a chi fa cultura e tramanda tradizioni, non si fermano alla sola pizzeria di Gino Sorbillo ai Tribunali. Questa mattina, sulla pagina del Lanificio25, storico locale nelle adiacenze di Porta Capuana, Franco Rendano ha pubblicato e reso note le minacce arrivategli il 15 ottobre scorso. Un vero e proprio attacco con un proiettile e un biglietto dal contenuto inequivocabile: “Hai rotto il c…, stai lontano dal Lanificio 25”.

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Da allora le indagini degli investigatori hanno fatto il loro corso e solo adesso, ha spiegato, ha potuto divulgare le minacce ricevute 4 mesi fa.
“Il mittente è di fantasia e la minaccia di morte è chiara. Da allora non frequento più il Lanificio25 e ne ho “mollato” temporaneamente la gestione. Ho deciso solo ora di rendere pubblica la gravissima intimidazione perché le forze dell’ordine mi hanno suggerito di non farlo prima per non intralciare le indagini (ringrazio Polizia e Carabinieri) – ha scritto Rendano, che ha poi proseguito – Il nostro obiettivo era rendere viva e vitale Porta Capuana; una parte di Napoli ricca di storia e di tradizioni preda di un degrado crescente.
Abbiamo lavorato per rendere tutti partecipi del nostro ambizioso e difficile progetto, artisti e pubblico, dando vita ad un magnifico progetto di rigenerazione urbana partecipata.
Questo ha infastidito qualcuno”.

La lettera fu recapitata direttamente presso l’abitazione di Rendano, da un mittente anonimo: “Alla mia paura si è aggiunta quella della mia famiglia.
Ho ricevuto la minacciosa missiva direttamente a casa e non al Lanificio25, sede delle attività. Per giunta la busta mi è stata consegnata personalmente dal portiere tornando a casa con la mia compagna che aveva appena partorito nostro figlio e che rimasta terrorizzata ancor più di me.Che fare? Abbandonare la presa? No! Non è da noi!
Il Lanificio25 continuerà a vivere. Torneremo presto (spero!)” ha concluso.

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