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sabato, Giugno 22, 2024
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Muore l’ultimo fratello di Raffaele Cutolo, vietati funerali e manifesti pubblici

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La notizia della morte di Pasquale Cutolo si è immediatamente diffusa a Ottaviano e nell’area vesuviana dove la famiglia dell’ex boss della Nco ha avuto una forte influenza criminale. La Questura ha disposto che i funerali si svolgano in forma strettamente riservata poiché consapevole del potenziale rischio per l’ordine pubblico. Inoltre è stata vietata l’affissione di manifesti funebri per evitare qualsiasi manifestazione pubblica. A darne notizia in anteprima è stato il Roma oggi in edicola.

Morte Rosetta Cutolo, il Questore vieta i funerali pubblici della sorella del boss di Ottaviano

Si sarebbero dovute tenere il 15 ottobre 2023  nella chiesa di San Michele ad Ottaviano le esequie di Rosetta Cutolo, la sorella del boss morta all’età di 86 anni. Ma in seguito arrivò la decisione del Questore di Napoli Maurizio Agricola di vietare i funerali pubblici.  Anche per il fratello si seguì la stessa procedura: i funerali di Raffaele Cutolo vennero infatti celebrati di notte e alla presenza dei parenti più stretti.

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Chi era la sorella del boss Raffaele Cutolo

Rosetta Cutolo è stata la custode dei segreti e della cassa del fratello detenuto. Tranne una parentesi in carcere, Rosetta Cutolo ha sempre vissuto nella sua Ottaviano. Più volte latitante, la donna si consegnò nel 1993 per scontare una condanna definitiva a poco meno di 10 anni di carcere. Tornata libera nel 1999, da allora non si è mai spostata dalla sua casa di Ottaviano, dove si è occupata anche di accudire la nipote nata dall’inseminazione artificiale.

Nel 1981, un blitz delle forze dell’ordine interruppe un summit di camorra in corso nel Castello Mediceo di Ottaviano, all’epoca residenza di Rosetta Cutolo “donata” dal fratello e intestata ad una società immobiliare. Era lei a gestire gli ordini che arrivavano dal carcere, così come la custode del lungo elenco degli affiliati alla Nco, ai quali garantiva gli stipendi. Una volta scarcerata, è emerso che ogni affiliato mandava “un fiore” a Rosetta Cutolo, una quota in denaro che serviva alle casse dell’organizzazione camorristica.

Durante la sua latitanza, era stata aiutata a sfuggire alla cattura da un sacerdote, confessore della famiglia Cutolo. Tra le fughe più eclatanti c’è quella del 1990, quando Rosetta Cutolo riuscì a lasciare un convento che la ospitava poche ore prima dell’arrivo dei carabinieri.

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