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Napoli. 50 centesimi in più per aver diviso una sfogliatella, titolare del bar a Mattino 5: «Offro un servizio»

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«Non abbiamo commesso un illecito». Prova a giustificarsi così Carmine, il titolare del bar di Napoli, finito ieri nella bufera per aver chiesto 50 cent in più ad un cliente per aver diviso una sfogliatella. L’uomo intervistato da Raffaele Auriemma, con le telecamere di Mattino 5, ha specificato che questo è un regolamento del suo bar, scritto anche sul menù esposto all’esterno del locale. Il rincaro prezzi a seguito del coronavirus è ormai cosa nota ma la spiegazione di Carmine non convince il conduttore Francesco Vecchi e il sindaco Luigi De Magistris in collegamento. «A Napoli non ho mai sentito una cosa del genere, anzi noi abbiamo l’usanza del caffè sospeso». Infine il titolare del bar specifica che con il coronavirus non hanno aumentato il prezzo a nessun prodotto.

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Il titolare del bar, intanto, prova a dare altre spiegazioni «Cerchiamo di alzare il livello della nostra clientela. Spesso vengono in quattro solo per un caffè. E’ un modo questo per tutelare il nostro lavoro e servizio».

 

Un rincaro di 50 centesimi sullo scontrino di una frolla a a Napoli. Il motivo? Averla semplicemente divisa a metà. E’ polemica sul web per la foto di una ricevuta fiscale emessa in un bar di Ponticelli, nella periferia ad est della città. “Diviso 2 – 0,50 centesimi“, questa la scritta apportata sullo scontrino che ha fatto infuriare il presidente di Federconsumatori della Campania Rosario Stornaiuolo, il quale ha mostrato sui social la foto ‘incriminata’. “Incredibile e ridicolo scrive su Facebook –. Un bar a Ponticelli aggiunge 50 centesimi allo scontrino perché taglia in 2 la frolla. Fermiamo queste pazzie. Non è una questione di 50 centesimi, ma di etica nel commercio”.

Pronta la risposta del titolare del bar di Napoli – soldi per la sfogliatella?

Riguardo a i 50 centesimi della divisone della frolla, ci tengo a precisare che offriamo un servizio e non si tratta solo di dividere la frolla ma di servire il dolce in 2 piattini e con 2 posate al tavolo“.

“Non dobbiamo essere noi clienti a pagare la crisi del Coronavirus”

Cinquanta centesimi in più, compresa Iva, perché la frolla è stata divisa per due persone che stavano facendo la consumazione al tavolino, in aggiunta al costo del dolce di 2,10 euro. “Devo premettere che abbiamo mangiato un’ottima sfogliatella napoletanaracconta a ‘Napoli Fan Page’ il cliente -. Ma sono rimasto sbalordito quando ho letto la maggiorazione di 50 centesimi per la divisione del dolce sullo scontrino. Non è tanto una questione di prezzo sulla frolla, perché li avremmo lasciati probabilmente di mancia, ma non possiamo essere noi clienti a dover pagare la crisi del Coronavirus“.

 

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