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Fucarazzo di S. Antuono a Napoli, alberi rubati e trascinati in moto dalla banda dei Quartieri Spagnoli

Alberi rubati e trascinati in moto, la banda di San Matteo mette a fuoco i quartieri di Napoli
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Anno nuovo vita nuova, si direbbe in certi casi. Eppure non è sempre così. Le tradizioni, soprattutto quelle legate al territorio, non si abbandonano. A dimostrazione di quello che succede, agli inizi di ogni anno, in alcune zone di Napoli e provincia. In questo caso parliamo del cippo di Sant’Antuono, previsto per il 17 gennaio. Si tratta di un evento che non prevede altro che rubare la legna, gli alberi e incendiarli per il rito del fucarazzo.

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“Sant’Antuono, Sant’Antuono tecchete ‘o viecchio e caccia ‘o nuovo”. Ma non è sempre così…

Impossibile non pensare al proverbio di Sant’Antuono, che recita “Prendi il vecchio e dacci il nuovo“. Sì, ma tradizioni escluse. Anche quest’anno, difatti, la banda di San Matteo ai Quartieri Spagnoli si è già messa in azione da un bel po’. Agisce di notte, spesso, ma lo fa comunque alla luce del sole. Sembra un ossimoro ma non lo è: non si tratta soltanto del solo rito del fuocarazzo, ma anche di una dimostrazione di chi è il più forte. Di chi ha più potere.

I ragazzi del quartiere escono – l’anno scorso violando anche il coprifuoco – e si mettono alla caccia di alberi e legna da rubare. Poi, in sella ai loro scooter, li trascinano in strada e si riprendono. A volto scoperto, senza paura né timore. Spesso incappucciati e vestiti di nero, decorano le loro storie sui social con minacce e ‘sfide’ lanciate alle bande rivali. Passa il tempo ma l’odio rimane“; “Siamo ancora vivi“; “Dove siete?“, sono solo alcune delle frasi che si possono trovare sui loro profili.

‘O fucarone: il significato della tradizione 

L’usanza trova la sua origine nel fatto che in Italia il periodo carnevalesco inizia il 17 gennaio. Il fuoco, infatti, costituisce un elemento ricco di significati: nelle feste popolari e in quelle cicliche si esplica nella sua totalità. Nel caso del carnevale, introducendo ed accompagnando l’intera pantomima.

O’ fucarone è costituito da fasci di legna messi insieme a formare un grosso cumulo intorno ad un palo centrale sufficientemente alto, sulla cui sommità viene fissato un fantoccio di pezza. Presso alcune comunità si usa distribuire in varie parti sulla legna anche oggetti non più utilizzati, come calendari, scarpe vecchie, attrezzi agricoli, figure e anche foto (è noto il detto locale: “Sant’Antuono – Jett’o viecchio e pigli’o nuov’ – ”) .

 

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