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Napoli in tilt per la chiusura del Garittone, ferie forzate per gli autisti Anm

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Napoli in tilt a causa della chiusura del deposito del Garittone. I dipendenti dell’Anm non accettano la decisione dell’azienda di lasciare la struttura di Capodimonte dal 1 giugno per ridurre i costi di gestione (stimati intorno agli 800mila euro l’anno). La comunicazione è arrivata lunedì scorso.

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Ieri gli autisti si sono riuniti in assemblea generale. Sono determinati ad impedire la chiusura del deposito del Garittone, a rilanciare il trasporto pubblico e a ripristinare il deposito dei bus turistici. I lavoratori hanno cominciato una battaglia di proteste tra le quali anche lo “sciopero pignolo”: i conducenti segnalano guasti e anomalia su tutti i mezzi in uscita, bloccandoli in deposito per i controlli. L’Anm ha deciso, per la necessità dei procedimenti di riparazione dei bus, di imporre le ferie forzate a tutti i dipendenti del Garittone.

Tutte le linee, dunque, provenienti e in direzione della zona ospedaliera (Cardarelli e Monaldi) e l’area Nord di Napoli fino ai comuni dell’hinterland sono state sospese. Fuori servizio C36, C38, C67, C76, C78, 139, 143, 144, 162, 165, 167, 168 e 183. Gli utenti, in assenza di una comunicazione pubblica, sono stati sottoposti a sorpresa a gravi disagi.

Non sono emerse motivazioni valide a giustificare la chiusura del Garittone. E’ anche per questo che i rappresentanti delle Municipalità napoletane coinvolte, presenti all’Assemblea di ieri insieme ad alcuni Assessori e Consiglieri, sono intenzionati a tutelare il trasporto pubblico nei quartieri partenopei e nella periferia.

 

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