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Napoli, il Comune vieta il Super Santos in strada: vietato giocare a pallone

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Il Comune vara il nuovo regolamento di sicurezza urbana. Trenta pagine di provvedimenti che vanno dalla movida ai parcheggiatori abusivi, al divieto di giocare a calcio per strada, per garantire sicurezza, vivibilità e decoro. Misure che sostituiranno anche l’ordinanza sulla movida che scadrà venerdì e per cui non è prevista nessuna proroga. Il regolamento dovrà essere approvato in giunta entro venerdì e successivamente in consiglio comunale. Da quel momento prenderanno il via i nuovi provvedimenti e i divieti. Molto dibattuto il divieto di giocare a pallone in strada.

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Il nuovo regolamento sulla pubblica sicurezza in vigore da quest’estate

Sul fronte della tutela del riposo e dell’inquinamento acustico, deciso lo stop alla musica e ai rumori in strada dalle 24 alle 8 e dalle 14 alle 16. Regole e divieti anche per la tutela dei beni monumentali. Vietato giocare a pallone, stop alle partite di calcio, ma anche vietato accedere con i monopattini nelle gallerie; in particolare nella Galleria Umberto e nella Galleria Principe. Non mancano le regole nei parchi e contro il maltrattamento degli animali: biciclette e monopattini a velocità moderata in Villa comunale e in tutti i parchi cittadini, cani solo al guinzaglio e divieto di collare a strozzo.

Vietato giocare a pallone per le strade di Napoli

Molto dibattuta è la scelta di vietare le partite di calcio per strada, diventate ormai parte della cultura e dell’immaginario napoletano. La polemica, sostanzialmente, scaturisce dalla mancanza di strutture pubbliche predisposte alle attività sportive. Difatti, come scrive su Facebook lo Spartak San Gennaro: “Nel nuovo regolamento il Comune di Napoli vieta di giocare a pallone per strada… ma del fatto che la gran parte delle strutture sportive comunali sia inagibile non dice nulla. E continua: “Lo Spartak San Gennaro permette volontariamente e gratuitamente a decine di ragazzini dei quartieri popolari – che non potrebbero permetterselo – di fare sport e giocare a calcio. Eppure dobbiamo continuare ad arricchire le strutture private malgrado le tante, troppe promesse di questi anni”.

 

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