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Neomelodici e camorra, Nancy Coppola risponde alle accuse: «Non chiediamo lo stato di famiglia»

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A pochi giorni dal sequestro di un’emittente privata napoletana che sul canale 59 del digitale terrestre trasmetteva canzoni neomelodiche, ma anche messaggi in codice ai detenuti, definiti come “ospiti dello Stato”. Nei giorni scorsi ospiti al tg 2 tre artisti del panorama neomelodico napoletano, Nancy Coppola, Ciro Ricci e Rico Femiano hanno risposto e fatto chiarezza sulla posizione dei neomelodici nel panorama musicale e sociale partenopeo.

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Nancy Coppola non ci sta e risponde alle accuse che puntualmente “come una cantilena” vengono fatte a lei ed i suoi colleghi neomelodici: “Noi facciamo il nostro lavoro per passione. Cantiamo la vita quotidiana e cantiamo l’amore, associarci sempre alla camorra a noi dà fastidio. Sono 15 anni che faccio questa professione, e facciamo tanti sacrifici non meritiamo questo trattamento. Noi veniamo pagati, non sappiamo la vita privata dei nostri fan. Di certo non chiediamo il certificato dello stato di famiglia”

Si associa a Nancy Coppola, il giovane neomelodico Rico Femiano che rincara la dose: “Ci chiamano e noi facciamo il nostro lavoro. Chi ci manda a chiamare non sappiamo se fa il salumiere, l’operaio, il medico o il camorrista

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