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“Niente musica neomelodica al 41 bis”, bocciata la richiesta del killer della camorra

"Niente musica neomelodica al 41 bis", bocciata la richiesta del killer della camorra
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“Veicolano messaggi di violenza ed esaltano l’adesione a stili di vita criminali”, questo è il motivo per il quale la Corte di Cassazione ha deciso di vietare a un detenuto al 41bis nel carcere di Opera a Milano di ascoltare musica neomelodica in cella. Come scrive il Corriere della Sera la richiesta era stata avanzata un anno fa al Tribunale di sorveglianza da Antonio Luongo, il 44enne killer di Pozzuoli legato al clan Longobardi. Tonino ‘o Pazz è recluso dal 2008 per associazione mafiosa ed è accusato degli omicidi di Gennaro Perillo, detto Carrichiello, Michele Iacuaniello e Gennaro Di Bonito.

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L’AUTORIZZAZIONE DELLA MUSICA NEOMELODICA

Inizialmente Luongo era stato autorizzato dal Tribunale di sorveglianza di Milano ad: “Acquistare e detenere, all’interno della camera di pernottamento, compact disc di musica neomelodica e relativi lettori digitali”. Invece il provvedimento era stato fermato dai giudici dopo il reclamo da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: “L’ascolto di tale genere musicale, che per sua natura ‘racconta di contesti malavitosi e di contrapposizione anche aperta ai poteri dello Stato’, si pone in contrasto con il trattamento e la rieducazione previsti dall’ordinamento penitenziario”.

Il legale di Luongo aveva così presentato ricorso in Cassazione per chiedere che venisse concessa al detenuto la possibilità di ascoltare la musica preferita anche sulla base dell’articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. I giudici della Suprema Corte però hanno confermato lo stop.

 

 

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