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Nino D’Angelo si racconta a Domenica In: “Vendevo gelati alla stazione, lì ho imparato la vita” 

Nino D'Angelo si racconta a Domenica In: "Vendevo gelati alla stazione, lì ho imparato la vita" 
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A ‘Domenica InNino D’Angelo  si commuove e annuncia la data del 29 giugno al Maradona: “Che onore nello stadio di Diego. Sarà un medley dei miei successi“. “Vendevo i gelati alla stazione centrale, è lì che ho imparato la vita, è un vero e proprio mondo“.

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L’intervista di Nino D’Angelo

Nino D’Angelo annuncia nel corso della puntata di ‘Domenica In‘ il concerto, il 29 giugno allo stadio ‘Diego Armando Maradona’. L’evento si chiamerà ‘I miei meravigliosi anni ‘80′, un medley dei suoi successi.

E sì, ci saranno anche i miei adorati nipoti, emozione continua, sono i giocattoli che non ho avuto da piccolo” dice Nino D’Angelo. “Sapete perché ho questo giubbotto alla moda? Perché ha detto che mi devo svecchiare”. “Il concerto di giugno sarà uno spettacolo dedicato a quanti hanno percorso questo pezzo di strada con me, e non poteva che essere all’ex San Paolocontinua poi il cantante.

Vendevo i gelati alla stazione centrale, è lì che ho imparato la vita, la stazione è un vero e proprio mondo. Ho anche venduto i caffè sui treni, sulla tratta Napoli-Formia. Un espresso era per il controllore, non facevo il biglietto perché non potevo permettermelo. Abusivo? Sì, io sono nato abusivo” parla della sua vita prima della fama.

Io volevo cantare l’amore, ma in quegli anni pagava raccontare la malavita. Così mi prendevano per pazzo. Poi una mattina ecco Annamaria, bellissima: lì nacque ‘Nu jeans e ‘na maglietta, la canzone che mi ha cambiato la vita” continua Nino D’Angelo.

Volete sapere come è iniziata la nostra amicizia? Quando arrivò a Napoli, spuntarono dei manifesti che recitavano così: ‘A Napoli abbiamo tre cose belle, Maradona, Nino D’Angelo e le sfogliatelle. Il suo manager pensò allora che volessi in qualche modo approfittare del nome del Pibe, ma Ferlaino lo rassicurò e ci presentarono: fu l’inizio di un grande rapporto, Diego è stato una persona speciale. Esibirmi nello stadio che oggi porta il suo nome è per me un grande onore” racconta del rapporto con Maradona.

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