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“Non volevo farla soffrire”, la terrificante confessione di Christian Sodano sull’omicidio di Renèe Amato

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Ha confessato Christian Sodano, il finanziere di 27 anni originario di Minturno che nel pomeriggio di martedì 13 febbraio ha ammazzato, a colpi di pistola, Renèe Amato e Nicoletta Zomparelli, rispettivamente la sorella e la mamma della fidanzata Desyree Amato, salvatasi miracolosamente grazie alla fuga dopo essersi prima nascosta in bagno.

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L’agghiacciante confessione di Sodano: “Ho visto che Renèe si muoveva ancora, le ho sparato altri colpi per non farla soffrire”

Sodano, maresciallo del Reparto aeronavale in servizio a Ostia, ha fornito nella notte di martedì agli investigatori della Squadra mobile di Latina che lo hanno fermato per duplice omicidio e tentato omicidio a Cisterna di Latina. A riportare le sue parole è l’avvocato che lo difende, Lucio Teson, che attende nei prossimi giorni l’esito dell’udienza di convalida davanti al gip per mettere a punto una strategia che possa evitare l’ergastolo al suo assistito. Compreso il ricorso alla perizia psichiatrica. “Anche se a questo punto mi pare ancora presto per parlarne”, sottolinea.

Ha parlato del litigio con Desirée, della pistola d’ordinanza afferrata dall’auto ferma fuori la villetta mentre i toni della discussione diventavano sempre più accesi, dell’intervento della madre e della sorella che per difendere la ragazza si sono avventate contro di lui. Gli spari, la morte immediata della donna, il colpo di grazia inferto invece a Renèe che era ancora viva. Mentre Desirèe era già riuscita a scappare allontanandosi nei campi, l’ultimo proiettile è stato per la sorella, già a terra agonizzante e ferita alla gola: “Non volevo farla soffrire”, ha dichiarato l’omicida agli investigatori della squadra mobile dopo essere stato prelevato in casa di uno zio, a Latina.

“Dopo sono andato via in auto”, ha continuato Sodano. “Ho telefonato a mio zio, mi ha detto di aspettare la polizia a casa sua a Latina. Una volta arrivato in via Sgambati, ho tolto il caricatore dalla pistola e ho appoggiato entrambi sul divano. E ho atteso alla finestra che mi venissero a prendere”.

“Volevo suicidarmi davanti a Desyree, non mi dava certezze sul nostro futuro insieme”

Sodano, stando a quanto pareva all’inizio, non riusciva ad accettare la fine della relazione con Desyree, ma il ragazzo avrebbe poi fornito tutt’altro. “Le avevo chiesto di venire a vivere con me a Latina, ma lei non mi aveva ancora dato una risposta. Era dubbiosa. Volevo dare una svolta alla nostra storia per capire quanto valesse – ha riferito il finanziere, sempre attraverso il suo legale –. Continuava a non darmi certezze, non è vero che mi aveva lasciato. Ne avevamo parlato anche nei giorni scorsi. Da poco eravamo andati in vacanza 4-5 giorni a Cuba con la sua famiglia, stavamo bene. Ma io volevo che andassimo ad abitare insieme”. Sempre all’avvocato Teson, Sodano ha riferito che “lunedì sera è stata Desyrée a insistere affinché rimanessi a dormire a casa sua. Non era mai successo prima, ma non mi sentivo bene. Avevo marcato visita al lavoro. Abbiano cenato, poi abbiamo dormito fino all’ora di pranzo di mercoledì. È stato allora che abbiamo cominciato a discutere perché lei non mi dava la risposta che attendevo”.

Le verifiche sulla dinamica sono ancora in corso, ma le dichiarazioni di Sodano sembrano coincidere con quelle fornite poi da Desyree Amato.

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