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Oltre 100mila imprese a rischio per il caro energia, De Luca: “Si rischia il collasso economico”

Oltre 100mila imprese a rischio per il caro energia, De Luca Si rischia il collasso economico
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In occasione dell’assemblea pubblica di Confcommercio Campania, sul palco dell’auditorium della sede dell’Università Federico II di Napoli a San Giovanni a Teduccio, il presidente nazionale dell’associazione di categoria Carlo Sangalli lancia l’allarme per il settore terziario: «Dopo due anni di profonda crisi da Covid-19, oggi inflazione e crisi energetica sono ‘la nuova pandemia’ che mette a serio rischio sopravvivenza le imprese del terziario.

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Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro». Sangalli spiega come si tratti di «emergenze che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita a una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia. Tre – prosegue – sono quindi le grandi emergenze che il nuovo governo si troverà ad affrontare da subito, anche in raccordo con l’Europa: fronteggiare l’emergenza energetica, contenere l’inflazione e contrastare il pericolo recessione».

Cosa occorre fare dunque? «Chiediamo attenzione sulla sostenibilità del caro energia che mette a rischio la sopravvivenza di tante, tantissime imprese, bisogna intervenire immediatamente e fare in modo che l’Europa attraverso il Recovery Fund e la tutela dei prezzi di gas e dell’elettricità intervenga», risponde la guida della Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo. Per il Mezzogiorno l’ancora di salvezza è quindi rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Il Pnrr è una grande opportunità per il Sud che continua a essere mortificato da deficit storici, questo è inaccettabile. Cogliamo questa opportunità e investiamo bene i fondi europei soprattutto per il comparto turistico. Perché se cresce il Sud, cresce il Paese».

Applausi scroscianti poi per l’intervento del governatore Vincenzo De Luca che ha ribadito la sua contrarietà al limite sull’utilizzo del contante, sul quale Confcommercio è da sempre contraria. L’ex sindaco di Salerno si è lasciato poi andare a una riflessione sull’autunno che attende il Paese e le sue imprese, oltre che ad alcuni considerazioni sull’attuale congiuntura internazionale geopolitica. Per De Luca «l’Europa sta mostrando totale ottusità politica» nell’affrontare il problema degli approvvigionamenti energetici. «La situazione – dice – è pesante e preoccupante. Non abbiamo davanti mesi facili. Quello del commercio e dei servizi è uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi energetica. È del tutto evidente che il commercio vive se vive l’economia generale. Dovremo prendere delle misure immediate per quanto riguarda i costi dell’energia. Lo faremo nell’ambito dei distretti del commercio che abbiamo approvato e quindi daremo una mano in modo particolare ai panificatori che hanno attività energivore. E poi ovviamente cercheremo d’implementare l’assistenza tecnica al mondo del commercio». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia chiarisce, però, che «le singole misure servono a poco se non c’è una tenuta economica generale» per cui «da questo punto di vista, mi auguro che le questioni internazionali siano affrontate in maniera più razionale». «Io – puntualizza – sono fra quelli che non hanno ancora capito dove vogliamo andare a parare rispetto alla guerra in Ucraina. Probabilmente conviene fermarsi un attimo e capire come affrontare in maniera specifica il problema delle forniture energetiche».

 

 

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