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Omicidio a Secondigliano, ergastolo per 3 degli Abbinante per l’agguato al ras della Vanella-Grassi

Omicidio a Secondigliano, ergastolo per 3 degli Abbinante per l'agguato al ras della Vanella-Grassi
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Omicidio Barbato, ergastolo per gli Abbinante del Monterosa. Il massimo della pena è stato stabilito questa mattina per Arcangelo Abbinante (difeso da Claudio Davino e Nicola Quatrani), Gennaro Abbinante (difeso da Davino) e Giocanni Carriello (difeso da Claudio Davino e Antonietta Genovino).
Si tratta dei vertici degli Abete-Abbinante imputati nel processo per l’omicidio di Salvatore Barbato, ucciso a Secondigliano a Largo Macello il 9 ottobre del 2012. Salvatore Barbato morì perchè organico alla Vanella Grassi in quel periodo in piena guerra, per il controllo dell’area nord, proprio con gli Abete-Abbinante dei Sette Palazzi. Dieci i colpi esplosi contro ‘Totore e mezzanotte’, 27 anni, reale obiettivo dei sicari, e contro Luigi Russo, 42 anni, poi ricoverato all’ospedale Cardarelli in gravi condizioni e morto qualche mese dopo. Lo scontro tra la Vanella di Secondigliano e i clan di Scampia

Il racconto dei pentiti

Secondo il racconto dei collaboratori di giustizia, i cugini Gennaro Abbinante, figlio di Guido, e Arcangelo, figlio di Antonio, uscirono dall’abitacolo di un’auto guidata da Giovanni Carriello, scarcerato da poche settimane. I due erano armati di pistole e fecero fuoco, poi Arcangelo si accorse dell’errore e urlò al cugino: “Non è lui”. A Russo fu evitato il colpo di grazia, lo stesso che Arcangelo Abbinante esplose all’indirizzo di Barbato che non ebbe scampo.
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