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Omicidio di Giovanni Guarino, sconto di pena in Appello per i due 15enni accusati di omicidio

giovanni guarino torre del greco
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Sconto di pena in Corte d’Appello per i due ragazzi accusati dell’omicidio di Giovanni Guarino, il 18enne di Torre del Greco che fu ucciso a coltellate la sera del 10 aprile dello scorso anno mentre si trovava alle giostre nel quartiere Leopardi. I due 15enni ritenuti responsabili della morte della vittima erano stati condannati in primo grado a 14 anni e 8 mesi di reclusione. I giudici della Corte d’Appello del Tribunale di Napoli hanno poi riformato la sentenza impugnata riducendo la condanna di 2 anni e 8 mesi: scende, così, a 12 anni il periodo che i due dovranno trascorrere in carcere.

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La difesa dei minori, tuttavia, continuerà a battersi per la piena assoluzione in quanto sostiene che non vi sarebbe alcuna prova certa della responsabilità dei due ragazzi che, al contrario, continuano a professarsi estranei alla tragedia e vittime di una condanna ingiusta. I giudici partenopei, dopo oltre tre ore di Camera di Consiglio, hanno riformato la sentenza impugnata, riducendo la condanna di due anni e otto mesi di reclusione, applicando una pena complessiva per l’omicidio e per gli altri reati contestati di dodici anni di reclusione. Il Pg aveva invece chiesto la conferma della sentenza. Nel corso del dibattimento proprio la difesa dei due imputati ha insistito invece per l’accoglimento dei motivi di appello e, in particolare, per l’assoluzione piena di entrambi gli imputati.

L’avvocato Porcelli ha in particolare ”evidenziato – come ricorda lui stesso – ripercorrendo il lungo e complesso atto di appello presentato, – tutte le incongruenze e le contraddizioni emerse e la piena assenza di elementi a sostegno del giudizio di condanna dei minori. Entrambi i ragazzi, inoltre, hanno nuovamente professato la loro innocenza, ribadendo a gran voce di aver subito una ingiusta condanna”.

“Questo risultato – aggiunge il legale – è la conferma di quanto la difesa dei minorenni ha da sempre sostenuto: questo procedimento non ha un esito sereno, perché non vi è la prova certa della responsabilità dei due ragazzi. I dubbi sull’effettivo svolgimento dei fatti sono troppi e insuperabili e le dichiarazioni dei soggetti presenti (molti dei quali ascoltati con le indagini difensive) non chiariscono la dinamica di quanto accaduto. Proprio per tali ragioni sia il gip, in primo grado, sia la Corte di Appello, hanno manifestato nei rispettivi provvedimenti tutta la difficoltà di addivenire ad un limpido giudizio di condanna”. ”La difesa dei minori – conclude l’avvocato Mauro Porcelli – attende con impazienza il deposito della sentenza di appello avverso la quale sarà sicuramente proposto ricorso per Cassazione, dal momento che l’obiettivo finale da raggiungere è la piena dichiarazione di innocenza dei due minorenni e la loro piena assoluzione”.

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