Home Cronaca Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello a processo: contestata anche l’aggravante della premeditazione

Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello a processo: contestata anche l’aggravante della premeditazione

Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello a processo: contestata anche l'aggravante della premeditazione
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Si aprirà il prossimo 18 gennaio, davanti alla Corte d’Assise di Milano, il processo in cui Alessandro Impagnatiello è imputato di omicidio per aver ucciso con 37 coltellate Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta al settimo mese, nella loro abitazione di Senago, nel Milanese, lo scorso 27 maggio.
Ad accogliere la richiesta di giudizio immediato nella quale oltre all’omicidio la Procura ha contestato quattro aggravanti, tra cui la premeditazione, è stata la gip Angela Minerva.

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Al barman, attualmente detenuto, vengono contestate dalla gip di Milano, Angela Minerva, così come chiesto dai pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, quattro aggravanti: di aver agito con crudeltà, di aver premeditato il delitto, di essere stato mosso da futili motivi e di aver accoltellato la propria convivente.

Il rito immediato consente di saltare l’udienza preliminare e arrivare dritti al dibattimento dove l’imputato, difeso dai legali Giulia Gerardini e Samanta Barbaglia, sarà alla sbarra per rispondere di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.

Impagnatiello, che aveva una relazione parallela con una collega di lavoro, ha ucciso la compagna a coltellate, le prime inferte nella zona del collo, poi ha continuato a colpire senza che Giulia riuscisse a difendersi. In tutto l’uomo ha inferto trentasette coltellate alla vittima. Quindi ha cercato di disfarsi del corpo: prima ha tentato di dargli fuoco nella vasca da bagno, poi ha provato a nasconderlo in un box quindi lo ha abbandonato, avvolto in cellophane e sacchetti di plastica, in via Monte Rosa a Senago, a meno di 700 metri da casa.

Un piano eseguito tutto da solo, secondo quanto confessato e ricostruito dagli investigatori. Un omicidio crudele e premeditato, come dimostrano le ricerche via web e il ritrovamento di alcune bustine di veleno per topi, sostanza tossica somministrata più volte all’ignara 27enne e trovata anche nel feto. Rappresentata dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, la famiglia di Giulia, uccisa dopo poche ore dell’incontro con l’amante di Impagnatiello, è pronta a costituirsi parte civile nel processo, scelta che verrà tentata anche dal Comune di Senago.

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