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Boss Marino ucciso sul lungomare davanti ai bagnanti, spuntano 2 appartamenti in affitto

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Continua il processo a carico dei quattro imputati considerati come gli esecutori dell’omicidio di Gaetano Marino, boss trucidato a pochi metri dalla spiaggia di Terracina, il 23 agosto del 2012, davanti a centinaia di bagnanti.  Arcangelo Abbinante, 29 anni, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Giuseppe Montanera, 43 anni, presunto componente del commando, Carmine Rovai, 52 anni, e Salvatore Ciotola, 57 anni, che avrebbero fornito appoggio logistico ai sicari sono accusati di aver ucciso Marino nell’ambito della faida di Scampia per il controllo dello spaccio di droga tra la periferia nord di Napoli e la provincia a ridosso.

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Nell’ultima udienza davanti al tribunale di Latina, l’attenzione è stata posta su due appartamenti che, secondo gli investigatori intervenuti in aula, sarebbero stati presi in affitto in due zone diverse di Terracina, per controllare il territorio e favorirsi un nascondiglio dopo l’esecuzione materiale dell’omicidio. Un particolare che permetterà di ricostruire tutti gli spostamenti e la pianificazione dell’esecuzione in pubblico del rivale.

Marino era in vacanza con la famiglia a Terracina. Quando i sicari lo hanno chiamato al telefono, attorno alle 17 del 23 agosto si trovava allo stabilimento «La Sirenella», sul lungomare Circe, in pieno centro. Salito su con un familiare, ad attenderlo ha trovato i killer, che gli hanno sparato con una pistola semiautomatica.

 

 

 

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