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E’ della DDA di Salerno la prima maxi operazione contro lo spaccio internazionale di droga

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Si tratta della prima maxi operazione dell’anno contro lo spaccio internazionale di droga. Il flusso degli stupefacenti partiva dall’Albania e arrivava in campania, a Scafati. Di seguito, il comunicato della DDA di Salerno che ne riassume i dettagli dell’operazione.

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Droga sull’asse Puglia-Albania-Scafati, in quattro finiscono agli arresti domiciliari dopo il blitz del 14 dicembre scorso. La decisione è dei giudici del Tribunale del Riesame di Salerno, nei confronti di quattro persone. L’indagine, che conta 21 indagati, è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. L’attività di lavoro investigativo si concentrò su di un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, attiva tra il territorio salernitano, in particolare il comune di Scafati, e le zone contigue. La droga veniva acquistata dall’Albania, attraverso il canale pugliese dove i cosiddetti narcos riuscivano a reperire ingenti quantità di droga. Numerosi gli episodi ricostruiti dagli inquirenti, ora diventati capi d’imputazione. Lo stupefacente arrivava a Scafati, dove un gruppo ben organizzato si impegnava poi a smerciarlo nelle zone del napoletano.
Ognuno dei coinvolti avrebbe rivestito un ruolo ben preciso: la figura posta ai massimi vertici è un 27enne di Scafati, ben radicato anche nella zona del vesuviano, tanto da essere considerato gestore della piazza di spaccio popolare di Piano Napoli a Boscoreale. I referenti del gruppo criminale per l’acquisto di droga erano un albanese e un referente pugliese. Gli indagati utilizzavano un linguaggio criptato per discutere di quantità di droga da acquistare e poi piazzare, con trasferte fatte anche in Abruzzo e in Puglia. Ma non sempre le cose finivano bene, come quando R.C., non ricevette un carico di droga che sarebbe dovuto essere consegnato da due scafisti, dietro ordine del gruppo albanese. Episodio accaduto a Martinsicuro, nella provincia di Teramo. Droga e hashish diventavano «attrezzi» e «palestre». Un giro di affari da svariate migliaia di euro.
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