Home Cronaca Il Parco Archeologico di Liternum è stato dimenticato. Di nuovo

Il Parco Archeologico di Liternum è stato dimenticato. Di nuovo

PUBBLICITÀ

Una storia tramandata per centinaia di anni racconta che Scipione l’Africano chiese di scolpire una frase sulla sua futura tomba. “Ingrata patria, non avrai le mie ossa“. Col senno di poi, sino certo che Scipione avrebbe preferito consegnare le sue ossa alla “patria”, anziché lasciarle in un luogo ridotto a selva dimenticata dal Mondo. Perché, senza troppi giri di parole, a questo è ridotto il Parco Archeologico di Liternum. Il più importante – se non l’unico – parco archeologico di Giugliano, che narra le lontanissime origini della città, è abbandonato a se stesso. Lì dove dovrebbero esserci studiosi intenti a ricostruire storia di miti e leggende, oggi ci sono sterpaglie e rovi. Lì dove dovrebbero esserci turisti e curiosi, ci sono canneti selvatici e triste desolazione. E, vi dico di più, lo stato attuale del parco resterà tale per molto tempo ancora. E non parlo di giorni, ma di anni.

PUBBLICITÀ
parco archeologico-di liternum-giugliano
Uno degli ingressi del parco Archeologico di Liternum si presenta in questo modo – Luca Scogliamiglio

Cosa significa abbandonare il Parco Archeologico di Liternum?

Abbandonare il Parco Archeologico di Liternum significa abbandonare la propria storia. Vuol dire abbandonare una fonte di guadagno, oltre che un’acclamata ricchezza del territorio. Significa rinunciare a creare un indotto e, quindi possibilità di impiego. Certo, il rilancio di un parco archeologico del genere dovrebbe essere preceduto da attente e mirate politiche socio-culturali da parte di diverse Amministrazioni. Il processo di sviluppo di un’area della città non è concretizzabile certo in poco tempo. Il rilancio del parco passa attraverso il miglioramento del livello culturale medio della popolazione.

Lì dove dovrebbero esserci aree protette – Luca Scogliamiglio

C’è da sensibilizzare le nuove generazioni, nelle scuole, attraverso percorsi formativi elastici e mirati. C’è da creare collegamenti efficienti e reali. Bisogna lavorare al miglioramento delle strutture dell’intera area in cui è compreso il parco Archeologico di Liternum. C’è da lavorare ad una reale campagna di comunicazione – affidandola ad esperti reali e non improvvisati – che dica al mondo “Ehy, qui si è fatta la storia“. Ecco, c’è tantissimo da fare ma, forse, cominciare a tagliare le erbacce potrebbe essere un buon inizio. Al di là delle solite chiacchiere, ovviamente.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version