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Parrucche, calzamaglie e occhiali neri: così si camuffavano i baby rapinatori a Giugliano

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Utilizzavano quasi sempre un taglierino o millantavano di avere una pistola. Come esca utilizzavano una giovane ragazza, che si fingeva cliente e con la scusa di aprire un conto spalancava le porte della filiale ai complici rapinatori ai quali non restava far altro che minacciare i dipendenti e scappare col bottino. Questo il modus operandi utilizzato dalla banda di giovanissimi sgominata a Giugliano dalla polizia.

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Destinatari dell’ordinanza sono: Giuseppe Di Lorenzo, Francesco Panico, Salvatore Mauriello, Giosuè Iovine, Felice Palma, Valentina Tuccillo e e Michele D’Ausilio. Sono tutti di Giugliano.  (Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luigi Poziello, Antonio Peluso, Fabio Curcio, Antonio Pollio).

Ognuno aveva i suoi ruoli precisi, come si riscontra nell’ordinanza di custodia cautelare. “In particolare, Tuccillo Valentina, che indossava una parrucca, un cappello e grossi occhiali neri, faceva ingresso nell’istituto di credito e si recava allo sportello dove, con ii pretesto di voler aprire un conto corrente, chiedeva ad una dipendente di aprire la porta e consentire l’ingresso del proprio ‘fidanzato’. Entrava così anché Di LORENZO Giuseppe che si travisava il volto con una calza e, munito di un taglierino, intimava di consentire l’ingresso anche ai terzo complice Panico Francesco. I due intimavano al direttore dell’istituto di credito di consegnare tutto il denaro disponibile ed immobilizzavano dipendenti e personale presente all’interno della banca con fascette di plastica. li quarto complice, Palma Felice, fungeva da paio all’esterno dell’istituto di credito. La rapina non si consumava in quanto í rei desistevano dall’azione perché, sebbene fossero stati azionati i meccanismi per le aperture delle casseforti, le medesime erano temporizzate e per l’intervento dell’Assistente Capo, fuori da! servizio”. 

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