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Per San Pietro a Patierno passano gli affari dell’area nord:«La Vanella ha la sua roccaforte nelle palazzine di via Paternum»

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E’ a San Pietro a Patierno che passano attualmente i maggiori affari dell’area nord. Nel quartiere c’è fibrillazione e, a detta degli investigatori più esperti, un fiume di soldi. Denaro ricavato dai traffici di droga che hanno posto il gruppo indicato come a capo del rione come quello maggiormente implicato nel fiorente mercato delle sostanze stupefacenti. Un gruppo capeggiato dai Grimaldi (tre cugini), imparentati con Carmine ‘Bombolone’ ex ras dei Licciardi ucciso il 17 luglio 2007. A spiegare i retroscena di quel delitto e soprattutto chi si avvantaggiò da quel delitto fu il pentito del clan Abbinante Giovanni Piana: «“Bombolone” fu ucciso perché non era passato dalla parte dei CesaranoSacco-Bocchetti-Feldi. Lui era il referente a San Pietro a Paterno per i Licciardi nello spaccio di droga. Almeno, era questo che si diceva tra noi».

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Adesso il clima nel quartiere è decisamente cambiato tanto che sono i Grimaldi adesso a gestire anche la cassa della Vanella Grassi (secondo le ultime indiscrezione) grazie anche all’aiuto di due cugini originari proprio del centro storico di Secondigliano. La cosca (che ha la roccaforte nelle palazzine di via Paternum) potrebbe inoltre contare su una cerchia di fedelissimi che ne costituirebbero il braccio militare. Ci sarebbero gli stessi Grimaldi nelle frizioni che hanno interessato l’area nord negli ultimi mesi. L’omicidio di Nicola Notturno (delitto su cui per il momento non ci sono indagati) sarebbe maturato proprio per contrasti con i gruppi che attualmente detengono il potere a Secondigliano e dintorni.

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