Una sera come tante, con l’afa che ti invita ad uscire a cercare sollievo tra le vie del centro cittadino. Siamo ad Avellino, lungo il centralissimo viale Italia. Ai lati della strada si susseguono decine di locali. Ognuno, con il suo stile e le sue offerte, prova ad attirare la clientela. E’ estate, la città si prepara ad andare in ferie, ad abbandonare i pc e gli uffici per popolare le vie del centro: parola d’ordine “relax”. Qualcuno, però, ha una concezione distorta della parola “relax”. Proviamo a spiegare così i motivi che hanno spinto quattro giovani avellinesi a fare branco e, quindi, ad aggredire un ragazzo appena ventenne. Pestato senza alcun motivo. Quattro contro uno, avete letto bene.
E non è tutto. Il ragazzo, il ventenne nigeriano, è stato pestato con calci e pugni. Non contenti, i quattro lo hanno percosso con i caschi. Il peggio è stato solo sfiorato perché il ventenne ha trovato le forze per rialzarsi e correre in un bar. Lì ha atteso i soccorsi e l’intervento delle Forze dell’Ordine. All’ospedale Moscati di Avellino gli hanno medicato il setto nasale (rotto) e le varie escoriazioni sulle gambe. I quattro sono ricercati e, peggio ancora, potrebbe esserci una matrice di odio razziale dietro al vile attacco. L’aver pestato un ragazzo inerme e innocuo gli costerà molto caro.
