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venerdì, Giugno 21, 2024
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Piazza di spaccio vicino all’antica villa romana, 5 arresti a Boscoreale

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Avevano creato una piazza di spaccio a ridosso di Villa Regina, sito archeologico situato a Boscoreale. Sono stati arrestati il 63enne Giuseppe Tasseri, il 22enne Aurelio Acampora, il 21enne Maurizio Tasseri, il 34enne Francesco Sorrentino e il 39enne Michele Tasseri.

Ieri i militari della compagnia Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone condannate per aver preso parte a una associazione finalizzata al traffico illecito di droga.

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I fatti sarebbero avvenuti in via Settembrini nel rione popolare Piano Napoli. I cinque sono accusati di aver partecipato, a vario titolo, alle varie attività connesse alla gestione della piazza di spaccio, provvedendo al rifornimento per i pusher, alla vendita e cessione al dettaglio delle sostanze, nonché alle funzioni di palo e vedetta del dispositivo di spaccio.

La storia del Parco archeologico di Pompei – Villa Regina

Scoperto nel 1977 il complesso, situato nel Comune di Boscoreale, è una fattoria di piccole dimensioni costruita in età sillana (I secolo a.C.), incentrata su una cella vinaria ospitante 18 dolia interrati per la conservazione del mosto ricavato dall’uva prodotta nel vigneto che circondava la villa e della quale è stato possibile ricostruire l’impianto. La fattoria era infatti dotata di un apposito ambiente per la torchiatura dei grappoli, oltre che di locali adibiti alle attività domestiche, a stalla e deposito.

Della pars urbana l’unico ambiente signorile era il triclinio ornato da pitture di III stile, mentre altre stanze di alloggio erano poste al piano superiore accessibile mediante una scala. All’epoca dell’eruzione la fattoria doveva essere utilizzata solo durante le lavorazioni agricole, e presenta molte stanze in attesa di essere ripristinate dopo il terremoto del 62 d.C.

Tra gli oggetti ivi rinvenuti si segnalano una piccola erma del dio Bacco, proveniente dal larario del portico, numeroso vasellame da mensa e da cucina, attrezzi agricoli ed alcune lucerne, tra cui una databile al III-IV secolo d.C. che dimostra la frequentazione del sito in epoca posteriore all’eruzione del 79 d.C..

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