Una scena surreale si è consumata nei giorni scorsi al Vomero, nei pressi di Piazza Fuga. La strada si è trasformata in un vero e proprio ring improvvisato, dove due adolescenti si sono affrontati a colpi di testate, pugni, calci e schiaffi.
Attorno a loro, una folla di coetanei assisteva tra risate, applausi e telefonini in mano. Il tutto è stato ripreso in video e condiviso su social e chat come se si trattasse di intrattenimento.
Piazza Fuga al Vomero si trasforma in un ring, due ragazzini si picchiano e la folla li incita
A segnalare l’episodio al deputato Francesco Emilio Borrelli è stato un cittadino: “Le inoltro questo video che è stato girato a mio figlio e che mi ha davvero lasciato con l’amaro in bocca, soprattutto in quanto genitore. Vedere dei giovani malmenarsi in maniera così brutale fa male. Ma fa ancora più male vedere altri ragazzi che, anziché intervenire per sedare gli animi, preferiscono filmare tutto per qualche ‘like’ sui social”.
Nel video si sente chiaramente la folla dividersi tra chi invita i due a fermarsi e chi, al contrario, li incita a continuare la rissa fino allo sfinimento. Un misto di spettacolarizzazione della violenza e totale assenza di empatia.
Sulla vicenda è intervenuto il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli: “Siamo di fronte a una deriva culturale e sociale che ci deve allarmare. La violenza viene vissuta come gioco, sfida, intrattenimento. Manca il senso del limite, manca l’educazione al rispetto dell’altro. È evidente che serve un intervento forte, non solo sul fronte della sicurezza e del controllo del territorio, ma anche nelle scuole, nelle famiglie, nelle palestre, ovunque si possa seminare cultura della non violenza. Non possiamo tollerare che le strade diventino campi di battaglia per adolescenti che imitano sbagliati. Serve una mobilitazione generale”.
A fargli eco è il consigliere della V Municipalità per Europa Verde Rino Nasti: “Piazza Fuga è da tempo un punto critico per le dinamiche giovanili del quartiere. Non è la prima volta che ci arrivano segnalazioni di comportamenti borderline e violenti. Chiediamo un presidio costante delle forze dell’ordine nei luoghi più frequentati dai ragazzi e un tavolo di confronto permanente tra scuole, famiglie, associazioni e istituzioni per iniziare un percorso educativo reale e strutturato. Non possiamo girarci dall’altra parte”.