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Picchiati dopo l’assalto fallito alla gioielleria di Caivano, ordinanza in carcere per due: sono di Giugliano e Napoli

Picchiati dopo l'assalto fallito alla gioielleria di Caivano, ordinanza in carcere per due sono di Giugliano e Napoli
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Arriva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due soggetti accusati del rocabolesco tentativo di rapina lo scorso luglio presso la gioielleria al Corso Umberto a Caivano Sc Time

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In cella finiscono Eugenio Smiraglia di Napoli (difeso dall’avvocato Luigi Poziello) e Luigi Abbate, di Giugliano, (difeso dall’avvocato Gaetano d’Orso).

Smiraglia Eugenio, napoletano classe 93, era tornato in libertà da 15 giorni, dopo la scarcerazione dalla casa circondariale di Ariano Irpino dove stava espiando un cumulo di pene per tre rapine aggravate.

Fu lui il primo degli arrestati in flagranza di reato per la tentata rapina della gioielleria di Caivano. Difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, fu tradotto presso la casa circondariale di Poggioreale.

Il fatto

Alcuni passanti hanno sventato una rapina a Caivano fermando e picchiando uno dei tre banditi, che poco dopo è stato arrestato dai carabinieri. I tre avevano il volto coperto ed erano armati. In strada c’erano diversi passanti: quando hanno compreso le intenzioni dei banditi, anziché fuggire si sono avvicinati e hanno cercato di bloccarli. I malviventi hanno allora tentato di fuggire in auto, ma hanno fatto un incidente con un furgone. Abbandonata la vettura, che probabilmente era stata rubata prima del colpo fallito, i tre sono scappati a piedi, ma uno è stato raggiunto e picchiato, oltre che coperto di insulti. Poco dopo è arrivata una pattuglia di carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Caivano che lo ha arrestato.

Nello scappare l’auto utilizzata dai malviventi ha scontrato un furgone nelle vicinanze ed uno di loro è stato fermato e picchiato da alcuni passanti prima di essere bloccato da un equipaggio del nucleo operativo radiomobile di Caivano.

 

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