Home Cronaca Precedenza al figlio del calciatore del Napoli, scoppia il putiferio in ospedale

Precedenza al figlio del calciatore del Napoli, scoppia il putiferio in ospedale

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All’apparenza quella di domenica sembrava una sera di lavoro come tante, con le mamme ferme davanti all’accettazione del pronto soccorso in compagnia dei loro piccoli. C’era fermento, come è normale che sia durante un turno al Santobono di Napoli e, nonostante ci fossero solo codici a bassa urgenza, il fatto che si trattasse di bambini aveva creato come sempre un po’ d’ansia e tensione.

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Il tempo scorre via lentamente fino a quando, poco prima di mezzanotte, entra correndo in ospedale un uomo con il figlio in braccio. Alto e avvolto in un giaccone scuro, si dirige subito verso il gabbiotto dove spiega il motivo della sua presenza e attende in piedi. Una breve attesa e poco dopo viene richiamato da una porta laterale per la visita.

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La polemica

Intanto le persone iniziano a bisbigliare tra di loro, convinte che quell’uomo avesse un volto noto. Alto, occhi azzurri, biondo e con la barba incolta: non c’erano dubbi, era l’attaccante spagnolo del Napoli Fernando Llorente. Riconosciuto, c’è chi inizia a pensare subito a favoritismi e sul perché il proprio figlio non abbia avuto la stessa ‘corsia preferenziale’. La tensione sale, cosi come le voci. Qualche mamma si avvicina minacciosa agli infermieri, facendo rischiare un nuovo caso di aggressione al personale sanitario.

Le dichiarazioni raccolte da ‘Il Mattino’

In realtà, il figlio di Llorente era in codice giallo. Era stato vittima di un piccolo incidente domestico e il sospetto che potessero esserci conseguenze ben più gravi ha spinto i medici della triage a dargli la priorità. In questi casi, infatti, la prassi prevede immediati accertamenti.

«Nessun favoritismo, solo un codice a maggiore urgenzadichiarano a ‘Il Mattino’ i sanitari responsabili del pronto soccorso del Santobonomotivata dalla necessità di immediati accertamenti clinici per scongiurare la presenza di situazioni da affrontare con immediatezza».

Di fatti, assicurano i medici, in quel momento c’erano tutti codici di bassa gravità: «In pronto soccorso funziona così: chi è più grave ha la precedenza. Non chi è più famoso».

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