Home Attualità e Società Premiata Lorenza Nola, la studentessa di Napoli laureata a 23 anni col...

Premiata Lorenza Nola, la studentessa di Napoli laureata a 23 anni col massimo dei voti: “Non bisogna mai mollare”

Premiata Lorenza Nola, la studentessa di Napoli laureata a 23 anni col massimo dei voti Non bisogna mai mollare
PUBBLICITÀ

Premiata alla Camera dei Deputati come studentessa modello capace di concludere gli studi alla Parthenope in Economia Aziendale – alla Triennale – e in Amministrazione, Finanza e Consulenza Aziendale – alla Magistrale – a soli 23 anni con il massimo dei voti prima di entrare a far parte del team di una multinazionale. Quello di Lorenza Nola è un messaggio positivo. Lo scorso 8 maggio, insieme a un altro centinaio di studenti provenienti da diversi atenei italiani, ha ricevuto a Campo di Marzio alla Camera dei Deputati il Premio America Giovani per il talento universitario promosso dalla Fondazione Italia Usa. Il riconoscimento è in favore di quei neolaureati di eccellenza delle università italiane, Lorenza tra queste, e dà diritto a una borsa di studio per un master.

PUBBLICITÀ

Nel post di ringraziamento Nola tra le altre cose ricorda come a scuola il suo “scopo” fosse  “arrivare a fine anno senza debiti, a mia madre promisi responsabilmente il minimo indispensabile, e così fu”. In un altro passaggio dice: “Ancora oggi mia madre mi deride ricordandomi di quando alle elementari pur di non fare i compiti lasciavo cadere penne e matite per terra mentre cercava disperatamente di impartirmi qualcosa di buono. Alle medie, al liceo idem, non sono mai stata tra le punte di diamante della mia classe se non per l’ora di educazione fisica”. 

Nel passaggio dal periodo adolescenziale a quello di giovane studentessa universitaria le cose per Lorenza sono cambiate. Dopo, ovviamente, un momento di assestamento sempre in nome delle soddisfazioni dietro sacrificio sino alla laurea magistrale che si preparava a conseguire un anno fa.

La storia e il messaggio di Lorenza

Lorenza Nola ripercorrendo le tappe della sua vita sino a questo momento, a InterNapoli.it ribadisce: «Di talento mio c’è ben poco, conta l’impegno. Se non hai costanza di portare avanti i tuoi obiettivi le capacità non ti serviranno» afferma la giovane aggiungendo: «A volte leggo di ragazzi che si tolgono la vita perchè non riescono a raccontare ai genitori di non essere riusciti a laurearsi o superare un esame. Quando apprendo queste notizie, mi piange il cuore. Gli esami complessi ci sono di certo, ma gli studenti devono essere consapevoli che non siamo numeri né robot e ogni cosa matura nel proprio tempo. Non si deve avere paura di riprovare un esame, pur sapendo che ci sono esami impossibili per via dei professori. Ma io ho visto le difficoltà come una sfida da voler vincere e quando dovevo sostenere un esame duro ci mettevo più impegno, volevo essere inappellabile». 

Il messaggio di Lorenza è importante, in special modo in un momento storico in cui sono balzati agli onori della cronaca diversi casi di suicidi di ragazzi incapaci di sopportare la pressione di dover dimostrare qualcosa, o tutto, agli altri oltre che a se stessi. «Io ci ho messo pazienza e impegno, la pazienza è fondamentale quando tutto sembra esserti contro. Non bisogna mollare». 

La storia da studentessa

Lorenza ripercorre gli anni del passaggio, travagliato inizialmente, dal liceo all’Eleonora Pimentel Fonseca di Napoli al mondo universitario. «A scuola non sono stata brillante, mi sono diplomata con 76/100. Io volevo fare medicina ma non superai il test d’ingresso. A quel punto mia madre Patrizia mi disse: “O vai a lavorare o ti iscrivi a qualche facoltà intraprendendo una strada”. Fu lei a iscrivermi al test d’ingresso di Economia Aziendale alla Parthenope. Con mia sorpresa, ce la feci a passare la prova soltanto con le mie conoscenze del liceo». 

L’esito del primo esame poteva rappresentare un cattivo presagio. «Venni bocciata alla prova per una banalità – ricorda Lorenza – La docente mi disse che il compito era perfetto tranne che per quell’errore e mi suggerì di tornare dopo un mese invece di mettermi un voto basso. Tornai a casa in lacrime convinta che non fossi tagliata per l’università. Dopo però mi sono fatta forza e un mese dopo riuscì a prendere 30 allo stesso esame: le parole della professoressa mi furono utili. Devo dire che alla Parthenope il rapporto con i docenti c’è e in generale è fondamentale ci sia e ne ho avuto conferma quando ho avuto ruoli di rappresentanza tra gli studenti, grazie ai quali ho colloquiato con l’Università sempre in favore di chi l’ha frequentata e la frequenta». 

Quella giornata negativa della bocciatura per Lorenza è stata non una zavorra ma un trampolino di lancio per trovare l’energia sufficiente di dimostrare le proprie capacità. «Sicuramente è stato così. A seguito di quell’evento mi sono sbloccata laureandomi con il massimo dei voti in Economia Aziendale e alla Magistrale al corso di studio di Amministrazione, Finanza e Consulenza Aziendale. Ora sto frequentando il master grazie al premio conseguito». 

Il sacrificio, il riconoscimento e il futuro roseo

I due 110 e Lode sono stati l’approdo sicuro dopo una navigazione piuttosto tempestosa fino al riconoscimento alla Camera dei Deputati di pochi giorni fa. «Adesso lavoro in una società di revisione legale, una multinazionale. Si tratta di un contesto dinamico e giovanile, mi piace tanto, tocco il cielo con un dito. I mesi estivi, mentre gli altri uscivano, li passavo a casa a studiare per arrivare a raggiungere un obiettivo con il massimo dei voti e così è stato e il cerchio si è chiuso con il massimo dei voti sia alla Triennale che alla Magistrale, con il finale del percorso di studi completato un anno fa di questi tempi. Una ragazza mi ha scritto in chat dicendomi che voleva essere come me. Può riuscirci benissimo». 

Anche in questa esperienza post laurea Lorenza è stata aiutata dall’audacia che si è costruita con il tempo. «Una docente mi notò, mandai il curriculum e fui presa senza che io me l’aspettassi soprattutto perché noi studenti ci facciamo mille domande sul dopo laurea, sull’avvenire, sull’ipotesi di andare al Nord dove è più facile lavorare Sono svariate le paure degli studenti ma il mio consiglio loro di non avere fretta, di concludere il percorso e trovare il lavoro perché arriverà il momento. Capisco ovviamente chi vuole velocizzare perché ha urgenza economica di lavorare al più presto. Ripeto: il sacrificio viene ricompensato anche se non si ha la sensazione di essere dei geni, come non sono mai stato un genio io. Bisogna studiare e non farsi distrarre dalla vita frenetica che c’è fuori. Capisco ovviamente chi vuole velocizzare perché ha urgenza economica di lavorare al più presto».

Le eccellenze del territorio e la protesta degli studenti

Avere un riconoscimento come quello alla Camera dei Deputati è anche uno sprone proprio per i giovani di Napoli e campani, piene di eccellenze come Lorenza. «Conosco tanti giovani fuori sede e so benissimo dei loro sacrifici per mantenersi gli studi lavorando. Vorrei che le eccellenze abbiano delle possibilità sul nostro territorio come è successo a me». 

Questa riflessione rimanda alle proteste delle tende di questi giorni degli studenti universitari in tutt’Italia volte a sensibilizzare il tema del caro fitti. «Mi sento vicina a questi ragazzi, mi metto nei loro panni. Non permettersi un fitto ed essere costretti a viaggi non brevi per andare all’università toglie energie allo studio. La questione va senza dubbio affrontata».

PUBBLICITÀ
Exit mobile version