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Prestanomi e familiari, 115 società riconducibili al gruppo Festa: indagini anche sull’ascesa del marchio Minimal

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Vestiti, orologi e ristorazione. Secondo le indagini della procura il gruppo Festa avrebbe riciclato soldi sporchi in diverse attività, sia direttamente che indirettamente, attraverso l’ausilio di prestanomi. La procura, infatti, contesta ben 64 ipotesi di intestazione fittizia, mentre altre 51 società sarebbero direttamente riconducibili a Festa e familiari.

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Secondo l’accusa la famiglia Festa sarebbe a capo di un vero e proprio gruppo
imprenditoriale, operante in maniera diversificata, in distinti settori, leciti e illeciti. “Le diverse imprese, costituite sia in Italia che in alcuni Stati esteri, operano essenzialmente mediante l’interposizione fittizia e fiduciaria di soggetti-non strettamente collegati al contesto familiare e non gravati da situazioni potenzialmente ostative alla costituzione delle società – reclutati e remunerati in relazione ai ruoli rivestiti, che si collocano in più circostanze quali meri “prestanome”.

Per l’organizzazione di queste operazioni economico-imprenditoriali i Festa si avvalgono di profesionisti del settore, in particolare di Tecchia Michele e Chielli Rosalba, soggetti del tutto estranei al loro originario nucleo familiare, consulenti che sui più svariati fronti supportano tutte le richieste dei Festa, creando società e iniettando nelle stesse ingenti capitali.

Tra le imprese più note per cui è stata formulata l’accusa di intestazione fittizia c’è la Minimal srl, noto marchio doi abbigliamento molto in voga tra i giovani.

Dagli accertamenti effettuati è emerso che la società è stata costituita in data 14.01.2011 dai fratelli D’Amelio Salvatore e D’Amelio Vincenzo.  In data 10.2.2012 D’Amelio Vincenzo ha ceduto l’intera sua partecipazione in parti uguali al fratello D’Amelio Salvatore ed alla cognata Festa Maria.
Appena un mese dopo l’acquisizione della quota di partecipazione al capitale sociale,
precisamente con atto del 10.03.2012, Festa Maria è stata nominata Amministratore Unico della MINIMAL S.r.l. e, dopo ulteriori sei mesi (28.9.2012), ne è divenuta anche socio unico
rilevando l’intera quota di partecipazione del marito D’Amelio Salvatore.

Ad insospettire i magistrati è stata la repentina ascesa nel mercato dell’abbigliamento della società MINIMAL S.r.l., a partire dall’anno 2012, sotto la formale direzione di Festa Maria, da ricondursi verosimilmente all’immissione/impiego di capitali di dubbia provenienza.
“L’ingresso dei coniugi Festa Maria/D’Amelio Salvatore nella compagine societaria della
MINIMAL S.r.l., avvenuto nel corso del biennio 2011/2012, è caratterizzato, per gli anni
precedenti, dall’assenza di qualsiasi formale attività lavorativa, quindi dalla mancanza di
evidenti fonti di reddito lecite tali da giustificare l’impiego del quantum di risorse finanziarie
indispensabili per l’avviamento di un’attività in un settore fortemente competitivo come quello dell’abbigliamento”, scrivono i magistrati.  Veniva, infatti, accertato che Festa Maria, prima di acquisire le quote ed assumere la carica di amministratore unico della MINIMAL s.r.l., non ha mai svolto, quantomeno formalmente, alcuna attività lavorativa producendo, peril periodo compreso tra il 2005 ed il 2013 (nove anni), un reddito imponibile lordo medio di euro 2.000.
“Anche D’Amelio Salvatore, alla stessa stregua della consorte Festa Maria, nel periodo
antecedente alla costituzione della MINIMAL s.r.l. non prestava, almeno sotto il profilo
formale, alcun lavoro. Successivamente, invece, per il periodo 2011/2016, ha prodotto un
reddito imponibile lordo medio di euro 21.991, derivante dall’attività svolta per conto della
richiamata impresa”

Per i magistrati l’ingresso di Festa Maria coincideva con l’inizio vero e proprio dell’attività di
produzione e commercializzazione di capi d’abbigliamento da parte della MINIMAL S.r.l. la
quale, in pochi anni, riusciva a far crescere in maniera rilevante i ricavi delle vendite.  Le intercettazioni telefoniche esperite nel corso dell’attività investigativa dimostrano come la
società, sebbene di fatto amministrata da D’Amelio Salvatore, solo in un breve lasso temporale, e altri intestatari fittizi successivamente, sia in realtà riconducibile ai principali indagati nel presente procedimento penale (Festa Antonio e Festa Gennaro, rispettivamente padre e fratello di Festa Maria).

D’Amelio Salvatore, nel corso del tempo, ha ideato diversi marchi aziendali nel settore abbigliamento e accessori, sempre sotto l’egida del marchio MINIMAL: PRAY, {CONTAINER, MAKE MONEY NOT FRIENDS ed ATTITUDE; quindi, attraverso la creazione di nuove linee commerciali e brand diretti essenzialmente ad una clientela più diversificata possibile, la MINIMAL ha nel tempo assunto, grazie agli ingressi di capitali illeciti, una posizione dominante all’interno del mercato dell’abbigliamento.
Questa strategia di ampliamento viene costantemente supportata dalla famiglia Festa, che accompagna commercialmente e finanziariamente i vari “stati” di avanzamento imprenditoriali di D’Amelio Salvatore

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, pertanto, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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