Home Cronaca Cronaca nazionale Presunto stupro nella villa di Beppe Grillo, il racconto della vittima: “Mi...

Presunto stupro nella villa di Beppe Grillo, il racconto della vittima: “Mi hanno costretta a bere litri di vodka”

Processo a Ciro Grillo
PUBBLICITÀ

Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, è ancora nel mirino del processo che lo accusa reo di violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Le dichiarazioni della giovane su quella sera, e le giornate successive, continuano. Durante l’ultima deposizione, durata sei ore, la ragazza confessa di aver tentato il suicidio dopo quella sera.

PUBBLICITÀ

Le accuse a Ciro Grillo 

Prima costretta a bere una bottiglia di vodka, poi il black out. “Non avevo la forza di reagire Ero paralizzata, volevo urlare ma non riuscivo a muovermi“. Quasi subito la sua deposizione è stata interrotta: lacrime e singhiozzi mentre ricordava quella serata del 16 luglio del 2019 tra i bar e la discoteca Billionaire di Porto Cervo: “avevo bevuto molto“, racconta.

La notte è lunga, e si conclude nella villetta della famiglia Grillo con i quattro amici conosciuti al Billionaire: qui si sarebbe consumata la violenza di gruppo. Prima l’allora 19enne sarebbe stata costretta a bere una bottiglia di vodka che l’avrebbe resa “inanimata, inerte” portandola ad un black out che l’avrebbe lasciata in balia degli imputati, che a turno l’avrebbero stuprata. Una notte da incubo che le ha lasciato il segno: “Ho tentato più volte il suicidio correvo sui binari, incontro al treno. E poi tanti episodi di autolesionismo“. Ancora oggi fatica a riprendersi: “Soffro di disturbi alimentari“.

“Ho tentato il suicidio”

L’avvocata Bongiorno, che rappresenta la studentessa come parte lesa e parte civile, è uscita anche lei provata dall’udienza: “Credo che per un legale queste giornate siano le più difficili, le più complicate e le più dolorose. Perchè vedere una persona che ha parlato di suicidio, di atti di autolesionismo, di corse verso i binari per farsi mettere sotto il treno non è facile. A volte queste cose si banalizzano ma invece sono di una gravità inaudita, non è che lasciano il segno ma distruggono, devastano. E infatti stiamo parlando di una ragazza distrutta, devastata che ha fatto una deposizione tra i singhiozzi“.

Domani alle dieci toccherà al pool della difesa interrogare la teste-chiave. “Già oggi sono emerse tante contraddizioni rispetto a quello che ha raccontato l’amica (seconda presunta vittima, ndr) e gli altri testimoni sentiti finora. Si tratta di elementi cruciali – chiarisce – dati obiettivi di tipo tecnico che emergono dalle intercettazioni e dagli hard disk, e che hanno reso possibile fare una ricostruzione quasi millimetrica della serata“. Gli avvocati degli imputati sono pronti a dare battaglia facendo leva soprattutto su alcuni video girati con gli smartphone nella villetta di Porto Cervo e che riprenderebbero alcune fasi del rapporto sessuale tra la ragazza e gli imputati.

PUBBLICITÀ
Exit mobile version