I veri colpevoli della morte di Diego Armando Maradona potrebbero non essere i medici e coloro che avevano in cura il Pibe de Oro e che oggi sono sotto processo per omicidio con frode, ma un gruppo che aveva un chiaro interesse. A dichiararlo è Fernando Burlando, l’avvocato che rappresenta le figlie dell’ex campione del mondo argentino nel processo legato al suo decesso, apertosi presso il Tribunale di San Isidro.
I giudici dovranno ora decidere sulle prove da accogliere nel processo per il presunto reato di omicidio con frode, che in Argentina prevede una pena dagli 8 ai 25 anni di carcere.
Otto persone a processo per la morte di Maradona
Un processo che si sarebbe potuto non celebrare, se il 18 aprile 2023 la Corte d’appello e di garanzia di San Isidro non avesse respinto la richiesta di annullamento a carico del neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Díaz, la dottoressa Nancy Forlin, il coordinatore infermieristico Mariano Perroni, gli infermieri Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid, nonché il medico di base Pedro Di Spagna.
Le figlie di D10S: “Non ci fermeremo mai”
Le figlie del più grande calciatore di tutti i tempi, attraverso i propri canali social, hanno fatto sapere che la battaglia è solo all’inizio. “Non ci fermeremo mai” – hanno scritto Dalma e Giannina, ricevendo una valanga di incidamenti ad andare avanti per scoprire gli eventuali responsabili dell’eventuale omicidio di Diego Armando Maradona, la cui morte non ha certamente cancellato il ricordo della leggenda argentina capace di vincere praticamente da solo un campionato del mondo e due scudetti con la maglia azzurra del Napoli, che dopo la sua morte ha deciso di intitolargli lo stadio di Fuorigrotta.
