Pronto soccorso, negli ultimi dodici anni ne sono stati chiusi 115 in Italia. Una trasformazione importante, unita alla continua pressione presente in queste strutture, popolate da violenza, lunghe liste di attesa e sovraccarico dei professionisti sanitari.
Pronto Soccorso, chiusi 115 negli ultimi dodici anni: le statistiche
Negli ultimi dodici anni sono stati chiusi 115 unità di Pronto soccorso in Italia. Secondo le statistiche, sono anche diminuiti gli accessi, anche se la realtà quotidiana continua a essere piena di pressione e sovraffollamenti. Questi dati emergono da uno studio dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Roma. Sembrano cifre positive, ma l’esperienza insegna che c’è ancora bisogno di riforme e riorganizzazioni del sistema del Pronto soccorso negli ospedali italiani. Inoltre, la diminuzione dei Pronto soccorso si registra in modo diverso a seconda della regione. In Lombardia, il numero è calato da 84 a 76 in 12 anni, mentre nel Lazio da 70 a 66. Diversa è la situazione in Campania. La Campania mostra infatti una notevole stabilità, con numero di Pronto soccorso che è rimasto a 68.
Al di là dei dati, la pressione quotidiana nei Pronto Soccorso e la carenza di infermieri
Al di là dei dati apparentemente positivi, la situazione nei Pronto Soccorso è preoccupante. Soprattutto nelle regioni del Sud, come la Campania, si dipinge uno scenario di episodi di aggressione quotidiani, continuo sovraffollamento, lunghe liste di attesa, burnout degli operatori sanitari che spesso si dimettono dal lavoro. Come afferma Alessandro Riccardi della Simeu (Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza) al Roma, c’è bisogno di una soluzione urgente per riorganizzare il Pronto Soccorso. A peggiorare la crisi c’è la disparità della distribuzione dei medici specialisti nelle diverse strutture e il loro abbandono per le condizioni inadeguate. Inoltre, un altro problema è la presenza di pazienti che si recano al Pronto Soccorso che andrebbero però curati altrove. Uno dei problemi più gravi è la mancanza di risorse umane e dotazioni tecnologiche in alcune strutture, e la carenza di infermieri. Per superare questa carenza, nasce la figura dell’Assistente infermiere che svolgerà mansioni in collaborazione con il team sanitario. Tuttavia resta ancora urgente la necessità di una riorganizzazione del Pronto Soccorso, soprattutto in termini di risorse umane, rendendo maggiori possibilità di carriera e incentivare a livello economico gli infermieri.