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Pusher picchiato dal clan di Ponticelli dopo il rifiuto di vendere la droga, c’è un quarto arrestato

clan Casella di Ponticelli.
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Volevano costringerlo a vendere un ingente quantitativo di hashish e, se non lo avesse fatto, pretendevano da lui la consegna della sua auto, o della sua casa popolare o di 10mila euro.

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E quando la vittima si rifiutò di fare tutto questo, i quattro lo picchiarono selvaggiamente davanti alla moglie e i figli minorenni.

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In tre, lo scorso 9 aprile, furono arrestati; oggi è toccato al quarto complice.
Tutti, secondo le indagini, sono collegati al clan Casella di Ponticelli.
La vicenda è venuta allo scoperto grazie alla denuncia della vittima, un 45enne di Ponticelli.

Si presentò in caserma, dai carabinieri, con il volto tumefatto e sanguinante e raccontò cosa gli era accaduto. Da lì sono partite le indagini ed oggi il cerchio si è chiuso. I quattro sono accusati dei reati di estorsione aggravata, rapina, lesioni personali, porto abusivo di una pistola e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso.

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Giovanissimo ma con già un curriculum criminale di tutto rispetto. Tra gli arresti effettuati ieri per il clan Casella (insieme ad Emanuele Russo e Giuseppe Musella) figura anche Daniele Frassanito. Indicato come particolarmente vicino all’attuale reggente del gruppo di via Franciosa Frassanito detto ‘faccia d’angelo’ fu ferito alle gambe lo scorso novembre proprio nel ‘feudo’ del clan di Ponticelli. Dopo essere stato portato a Villa Betania il giovane fu interrogato dai carabinieri ai quali però non seppe fornire elementi utili per giungere all’identificazione degli autori del raid.

Due settimane prima inoltre lo stesso Frassanito fu arrestato mentre si trovava in compagnia di un 15enne strettamente imparentato con il ras detenuto Giuseppe Casella. I due non si fermarono ad un alt imposto loro dai carabinieri che riuscirono però a bloccarli, trovandoli in possesso di una pistola replica e di una maschera Scream a tema Halloween.

Tornando all’operazione delle ultime ore i tre, secondo quanto ricostruito dalla Procura, si sarebbero presentati presso l’ abitazione di un 45enne con l’obiettivo di costringerlo a vendere per loro conto un ingente quantitativo di hashish, minacciandolo che qualora non avesse accettato la loro proposta avrebbe dovuto cedere il possesso della sua auto o della sua casa popolare o, in alternativa, avrebbe dovuto consegnare loro la somma in contanti di 10mila euro. Al rifiuto del denunciante, i tre avevano iniziato a picchiarlo selvaggiamente alla presenza della moglie e dei due due figli minorenni.

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