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“Quando venne a Dubai era solo uno scugnizzo di Secondigliano”, Imperiale parla dei rapporti con Mauriello e gli Amato-Pagano

Quando venne a Dubai era solo uno scugnizzo di Secondigliano, Imperiale parla dei rapporti con Mauriello e gli Amato-Pagano
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“Quando venne a Dubai era uno scugnizzo di Secondigliano, ho dovuto lavorare molto su di lui per farlo adattare all ’ambiente”. A parlare è Raffaele Imperiale, ex narcos e oggi collaboratore di giustizia. Imperiale, in uno dei verbali rilasciati ai magistrati, ha parlato anche del rapporto con Raffaele Mauriello, ras degli Amato -Pagano, anche lui volato a Dubai per un periodo. “Mauriello gestiva, sempre per nostro conto, un trafficante del Rione Traiano (“il nano”) e un certo Mario di Secondigliano (che comprava anche lui 80/100 kg al mese e lavorarci come broker in proprio). La gestione degli Amato-Pagano invece l’ho sempre tenuta io. Mauriello è stato inserito nel mio gruppo quando era in Spagna in vacanza, e venne a sapere di avere una ordinanza a suo carico. Al che feci fare un controllo nei sistemi Interpol, tramite un amico marocchino, non aveva ancora l’ordinanza e gli dissi di venire immediatamente a Dubai. Quando venne a Dubai era uno scugnizzo di Secondigliano, ho dovuto lavorare molto su di lui per farlo adattare all’ambiente di Dubai. Mi venne affidato dal padre, Ciro Mauriello perché c’era il rischio che venisse ammazzalo.  Con gli Amato -Pagano ho litigato, rispettavo solo Raffaele Amato, che mi ha scritto anche due volte, quando stavo detenuto a Cagliari (ho risposto solo alla prima lettera).

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Tutto nacque quando furono arrestati “i più grandi” e ricordo che zia Rosaria (Pagano) mi disse, a fronte di una perdita, che “ci hanno rubato 100 kg”. Io le dissi “vi hanno rubato ” e da quel momento capii che non mi potevo più fidare. Inoltre, ogni nuovo “reggente” pretendeva di avere da me merce a credito. Tra i reggenti che si sono succeduti, il “migliore”, il più affidabile, è stato Marco Liguori. Ricordo che in una occasione, proprio per chiarificare i rapporti con i vertici degli Amato-Pagano, feci una chat. Vi furono momenti di tensione, anche con Marco Liguori, e dissi che non volevo più avere a che fare con loro. Gli dissi che se non avevano i soldi, potevano prendere il denaro che Elio Amato teneva murato negli appoggi di sua pertinenza, in quanto Elio Amato mi aveva sempre “rubato”. Gli dissi “Io oggi sono una organizzazione a parte, vendo a tutta Napoli, non solo a voi ” Solo successivamente, ho riallacciato i rapporti con loro, ma non acquistavano grandi quantità, bensì massimo 25/30 kg. di cocaina al mese (in media)”.

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